Migranti lampedusa

L’emergenza migranti che in questi giorni sta travolgendo le coste italiane, e in particolare l’isola di Lampedusa, sta avendo pesanti ripercussioni anche sul piano diplomatico con i principali partner europei. Francia e Germania, infatti, hanno deciso di blindare i rispettivi confini, rifiutandosi di condividere il peso dei continui sbarchi che interessano il nostro Paese.

A Lampedusa oltre 5mila arrivi in 48 ore

A Lampedusa nelle ultime 48 ore si è registrato un flusso record, con oltre 100 sbarchi e più di 5mila migranti approdati sull’isola. Scene apocalittiche, con l’hotspot locale al collasso, stanno mettendo in ginocchio la piccola isola, senza che dall’Europa arrivino risposte concrete di solidarietà.

Francia e Germania chiudono i confini

La Germania ha fatto sapere di aver “congelato” la sua partecipazione al meccanismo europeo di ricollocazione dei migranti, adducendo motivi tecnici legati alla mancanza di disponibilità di accoglienza. Di fatto, Berlino non accetterà più i ricollocamenti di richiedenti asilo dall’Italia.

Stessa scelta drastica da parte della Francia, con il ministro Darmanin che ha annunciato l’intenzione di “blindare” la frontiera tra Ventimiglia e Mentone, per impedire ai migranti di oltrepassare le Alpi ed entrare in territorio francese. Parigi invierà al confine ben 500 agenti in più per effettuare controlli serrati.

L’Italia abbandonata dall’Europa

Le mosse di Germania e Francia lasciano ancora una volta l’Italia sola ad affrontare quella che ormai è una vera e propria crisi umanitaria. Mentre a Bruxelles si rimpallano le responsabilità, Lampedusa vive ore drammatiche, con le sue strutture al collasso e i lampedusani stessi esausti dopo anni di pressione migratoria.

Il sindaco dell’isola lancia un accorato appello al governo per un intervento urgente, chiedendo l’invio di navi per il trasbordo dei migranti e alleggerire la situazione sull’isola. Ma la linea dura del governo Meloni sui porti chiusi sembra cozzare con l’emergenza umanitaria.

Serve un cambio di passo dall’UE

L’impressione è che l’Italia sia stata abbandonata al suo destino: le politiche europee sono in stallo, e i partner Ue antepongono gli interessi nazionali alla solidarietà. Ma la questione migratoria ha bisogno di risposte strutturali, non di egoismi.

Serve un cambio di passo da Bruxelles, per superare il regolamento di Dublino e istituire un meccanismo davvero efficace e condiviso di ricollocamenti: il rischio è che l’Europa perda la sua anima solidale. L’Italia non può essere lasciata sola nell’accoglienza, è una sfida che richiede uno sforzo e una visione comuni.

di Serena Lena