“Con un giro di affari nazionale di 100 miliardi di euro, il sistema delle filiere italiane è un tratto imprescindibile della nostra economia, uno dei principali fattori di resilienza del nostro Paese nella fase di crisi, e oggi può essere un propulsore della diffusione della tecnologia e della digitalizzazione”.
Lo ha detto Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, durante l’evento Ambrosetti ‘Le banche e il ruolo del credito per la crescita delle Pmi e la competitività dei territori’ che si sta svolgendo a Napoli.
“In una economia come la nostra, prevalentemente fatta da Pmi, le filiere possono cogliere queste sfide, soprattutto se gli investimenti nel digitale e nel green interesseranno sempre maggiormente anche le imprese più piccole. In questo percorso potranno essere guidate dalle aziende capofila. Intesa Sanpaolo – ha aggiunto Barrese – ha da tempo lanciato il programma Filiere, attraverso il quale lavora oggi con oltre 830 filiere, a cui corrispondono oltre 20.000 fornitori e oltre 111.000 dipendenti capofiliera, per un giro di affari di circa 100 miliardi. E’ necessario, inoltre, valorizzare ulteriormente le potenzialità del Mezzogiorno che rappresenta l’ottava area europea in ambito manifatturiero e ospita un quarto delle filiere del Paese. Intanto, il nostro Gruppo confermando l’attenzione nei confronti del tessuto produttivo regionale ha già messo in campo 10 miliardi di euro per le imprese campane, nell’ambito del plafond nazionale di 150 miliardi, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria”.
“Gli elementi alla base di questo accordo triennale rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare nell’arco del Pnrr erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi da qui al 2026”, ha concluso Barrese.