L’antico e il moderno che si incontrano lì dove sono nati, nel golfo di Napoli. Ieri è arrivata in città l’Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare, considerata la nave più bella del mondo, e l’ha fatto dopo un incontro significativo. Al largo di Castellammare di Stabia, nei cui cantieri nacque nel 1931, ha incrociato la nuova nave della Marina, l’Atlante, anch’essa costruita negli stessi cantieri. Un momento unico che sottolinea, ancora una volta, l’eccellenza del settore nella regione Campania e che ha fatto da preludio ai quattro giorni di visite a bordo nel porto di Napoli.

Il comandante della nave, il capitano di vascello Giuseppe Lai, ha raccontato le sue impressioni a poco meno di un mese dal termine del Tour Mediterraneo, la parte finale del Tour Vespucci che, in due anni, ha portato la nave scuola a compiere la circumnavigazione del globo. “Tornare a Napoli è sempre un’emozione – ha spiegato il comandante Lai -. Sono tanti i campani a  bordo e i natali dell’Amerigo Vespucci sono in questo golfo per cui il legame di questa nave con questo territorio è profondo. La Vespucci nasce come nave scuola e ha tanto da insegnare ancora. L’Accademia Navale di Livorno, dopo il primo anno, porta i suoi allievi qui, dove imparano a navigare a vela, ma soprattutto imparano il sacrificio, il lavoro di gruppo e come si vive in mare, perché a bordo vengono rimesse in gioco tutte le capacità del singolo”.

Comandare questa nave in un giro del mondo è il sogno di ogni marittimo, come spiega ancora il comandante Lai: “È un’esperienza che lascia con il fiato sospeso. Per me era un sogno diventare ufficiale di Marina, così come lo era viaggiare. Poterlo fare da comandante di questa nave durante il viaggio per antonomasia, il giro del mondo, è indimenticabile. Concluderemo il nostro viaggio il 10 giugno, giorno della festa della Marina, a Genova, dopo aver portato in tutto il mondo l’Italia. A seguire ci sarà un periodo di lavori a bordo e torneremo in attività per riprendere la formazione e la nostra opera di diplomazia navale”.

Aggiunge le sue impressioni anche il comandante in seconda, il capitano di fregata Tommaso Faraldo, nativo della provincia di Napoli: “È emozionante vedere il Vespucci davanti al Maschio Angioino. Quando ero studente dell’istituto nautico spesso passavo qui a vedere le navi ormeggiate ed è una grande emozione quella che provo oggi, dopo aver portato la nave in 30 paesi e 35 porti, facendo conoscere l’Italia e il made in Italy in giro per il globo. Questo viaggio ci ha permesso di capire che l’Italia è un grande paese ed è rispettata in tutto il mondo. Certo, non sono mancati momenti difficili, come i tifoni incontrati andando verso il Giappone o, soprattutto, il passaggio di Capo Horn, che abbiamo fatto a vela, con 40 nodi di vento e sei metri e mezzo di onda. È stato molto sfidante ed è stata la prima volta che il Vespucci ha doppiato a vela Capo Horn”.


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