Mercato immobiliare nel Metaverso

Benvenuti in Meta

Che usiate WhatsApp o Facebook, Instagram o Oculus, uno di questi, o tutti e quattro insieme, è ora che qualcuno vi avvisi: senza accorgervene siete già entrati in Meta. E forse, investendo ora, avrete anche la possibilità di guadagnarci.

Parola di Sergio Alberti, broker internazionale

Da oltre trent’anni ormai Sergio Alberti opera nel settore del «real estate». Si occupa principalmente di immobili di lusso e in località iconiche ed è stato tra i primi a evidenziare le occasioni di un metaverso come Octagon, realtà virtuale creata da Dewsap.

È un mercato libero, tutti possono operare

Non a caso una settimana fa, sul suo profilo Instagram seguito da oltre 19 mila persone, Alberti scriveva: «Ci credo in questa opportunità, perché si integra perfettamente con la mia continua ricerca di innovazione pur rimanendo ancorato alla vita reale. La cosa interessante è che tutti, anche chi non è di fatto agente immobiliare, possono acquistare una licenza e operare come agenti immobiliari percependo commissioni. Interessante anche, come stanno facendo in molti, la possibilità di acquistare una licenza solo per custodirla in attesa dell’aumento del suo valore».

Noi abbiamo raggiunto Alberti a Dubai

Da qui, dove ha fondato la sua Platinum Square Real Estate dopo aver gestito operazioni di compravendita in mezzo mondo, gli abbiamo chiesto di approfondire il discorso. «Da sempre sono stato un innovatore, alcuni mi danno del visionario. Io non lo so se lo sono veramente, di certo ho sempre avuto una grande apertura mentale verso le innovazioni e oggi, il Metaverso rappresenta senz’altro un grande passaggio verso il futuro».

Le prospettive di guadagno

Sergio Alberti, broker immobiliare

Che prospettive ci sono dunque per chi decide oggi di investire in un metaverso: «Come mia forma mentis non amo predire il futuro, di certo una licenza di real estate nel nuovo Octagon avrà molte possibilità di rivalutazione anche se non operativa». Ma come è possibile guadagnare? «Semplice, tutti coloro che investiranno nel metaverso acquistando immobili saranno obbligati poi a farli gestire, per affitto, vendita o mutui, da uno dei proprietari delle licenze di real estate».

Il rischio bolla

L’unico rischio sembra che la bolla esploda, ma Alberti non sembra troppo preoccupato: «Il metaverso, che sia Meta o altri, saranno il futuro, e ovviamente i meglio gestiti avranno di certo più possibilità di sviluppo e quindi rivalutazione. Più che un effetto bolla prevedo un effetto selettivo, dove sopravviveranno solo i metaversi con determinate caratteristiche». Il segreto sembra quindi, come sempre, valutare e scegliere bene e Meta Platforms sembra una garanzia da questo punto di vista.

La nascita di Meta

Dal 28 ottobre 2021 Meta Platforms Inc è infatti il nuovo nome di Facebook. La creatura di Mark Zuckerberg nata nel 2004 e diventata asso pigliatutto, a forza di incorporazioni, dei social network più popolari al mondo. Prima Instagram al prezzo d’affare di 1 miliardo nel 2012, poi Whatsapp per 19.3 miliardi nel 2014, per poco Snapchat i cui proprietari rifiutarono 3 miliardi nel 2013. E poco dopo Oculus.

Met-à popolazione mondiale

In parole povere Zuckerberg ha creato in poco meno di venti anni una comunità popolata da 3.6 miliardi di utenti senza – quasi – rivali . Una popolazione maggiore di Cina e India messe insieme, circa la metà della popolazione mondiale, e un campo di caccia ideale per la danarosa macchina pubblicitaria del marketing moderno, che nel 2020 ha prodotto 55 miliardi di dollari di incassi per l’ex Facebook.

 

Zuckerberg ha ora intenzione di chiudere il cerchio.

Per questo il mercato immobiliare virtuale appare la migliore occasione in questo campo.