Con 253 voti a favore, 117 contrari e un’astensione la Camera ha dato il via libera al testo sulle “Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita” (meglio noto come eutanasia o fine vita) che è il compendio nove pdl (2 di esse di iniziativa popolare, depositate in Parlamento), che riempie una lacuna normativa di grande portata etica e morale, segnalata dall’ordinanza 207 del 2018, con la quale la Corte Costituzionale sollecitava il Parlamento a legiferare sulla materia del fine vita. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
L’iter della legge sull’eutanasia
Sulla spinta popolare di oltre 1,2 milioni di sottoscrizioni per la richiesta di referendum (poi bocciato dalla corte costituzionale), il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Cosa prevede la legge sul fine vita
La legge prevede l’esclusione della punibilità per il medico, il personale sanitario e amministrativo nonché per chiunque abbia agevolato il malato nell’esecuzione della procedura di morte volontaria medicalmente assistita.
La finalità del testo, contenuta nell’articolo 1, “disciplina la facoltà della persona affetta da una patologia irreversibile e con prognosi infausta o da una condizione clinica irreversibile, di richiedere assistenza medica, al fine di porre fine volontariamente e autonomamente alla propria vita”.
Le modalità di accesso
L’atto “deve essere il risultato di una volontà attuale, libera e consapevole di un soggetto pienamente capace di intendere e di volere”. Può fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita la persona che, al momento della richiesta, abbia raggiunto la maggiore età, “sia capace di intendere e di volere e di prendere decisioni libere, attuali e consapevoli, adeguatamente informata, e che sia stata previamente coinvolta in un percorso di cure palliative al fine di alleviare il suo stato di sofferenza e le abbia esplicitamente rifiutate”.
La richiesta, inoltre, deve essere manifestata in forma scritta o con videoregistrazione – con la presenza di due testimoni – in caso di impossibilità oggettive.
Le disposizioni per il Ministero della salute
Spetta inoltre al ministero della Salute stabilire le modalità per la custodia e l’archiviazione delle richieste di morte volontaria e di tutta la documentazione relativa in modo digitale; definisce le modalità di monitoraggio e di implementazione della rete di cure palliative che garantisca la copertura efficace e omogenea di tutto il territorio nazionale.