Maria Caputo Mostra d'Oltremare Napoli

La Triennale delle Terre d’Oltremare nasce nel 1940 con una duplice funzione: celebrare la politica coloniale del regime e dotare la città di una struttura moderna per manifestazioni espositive, culturali, turistiche ed economiche. Una finalità che durante il regime, di fatto, non è mai stata perseguita, anche se Mostra continua a rappresentare un mirabile esempio di architettura di quegli anni.

Oggi, a gestire l’ente fieristico napoletano, ci sono Remo Minopoli e Maria Caputo, quest’ultima Commercialista e Consigliere Segretario dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli, designata a marzo 2021 come Consigliere Delegato della Mostra.

Siamo oggi con lei a parlare di passato, presente e futuro di uno spazio per troppo tempo trascurato e molto spesso criticato, alla continua ricerca di una propria identità. “La complessità e l’ampiezza della struttura, oltre 700.000 mq, hanno rappresentato, in questi 80 anni di vita della Mostra, le principali risorse ma anche le più grandi criticità in termini organizzativi e di visione.”

Il Covid ha penalizzato fortemente il settore fieristico: come si è mossa Mostra d’Oltremare e come è evoluto il suo ruolo in seguito alla pandemia?

Fino al 2020, la Mostra continuava a registrare dei problemi economici e finanziari legati allo sporadico utilizzo degli spazi prettamente per finalità fieristiche; il blocco forzato di tali attività a causa della pandemia è stata la goccia che ha fatto traboccare una situazione già compromessa. Un rischio che in realtà si è poi trasformato in un’opportunità: i contributi pubblici stanziati da SIMEST e dal Ministero del Turismo, ci hanno permesso non solo di salvare la Mostra dalla bancarotta ma, passata la pandemia, di avere a disposizione sufficienti risorse per ampliare le funzionalità della struttura a eventi teatrali e sportivi oltre che ai tradizionali appuntamenti espositivi. 

Quali sono i principali eventi in programma per la mostra d’oltremare di Napoli per quest’anno?

Per il 2023 abbiamo già in programmazione circa 30 fiere (tra le più importanti Comicon, Nautic Sud, BMT), oltre a congressi internazionali e spettacoli teatrali.

Lei crede che questa rinnovata vitalità della mostra sia in qualche modo collegata al boom turistico che sta inondando Napoli in questi ultimi anni?

Sicuramente stiamo anche beneficiando dell’importante afflusso turistico degli ultimi tempi: oggi una fiera organizzata nei nostri spazi ha più appeal proprio in quanto organizzata a Napoli. Quello su cui vogliamo lavorare, invece, è riuscire a far diventare la Mostra stessa una destinazione turistica, puntando sulla storia e sull’architettura. 

Quali sono gli altri tavoli a cui state lavorando per il futuro?

La priorità su cui vogliamo lavorare nel prossimo futuro è legata ad una modernizzazione degli spazi espositivi, con la realizzazione di interventi tecnici strutturali e di manutenzione sui vari immobili, sia per rivalutare gli edifici già utilizzati – i padiglioni commerciali e la piscina coperta e scoperta – sia per rimettere in uso padiglioni storici ormai in disuso da anni. Tale processo non potrà che coinvolgere anche un miglioramento e una digitalizzazione dei servizi offerti agli espositori e agli organizzatori: la fiera non è solo un importante mezzo commerciale, ma deve trasformarsi anche in un momento di crescita per tutti i partecipanti.

Mostra d'Oltremare a Napoli: storia, orari, prezzi, come arrivare
Mostra d’Oltremare

Mostra d’Oltremare, inoltre, si candida ad assolvere anche alla funzione di Parco Urbano, pieno di iniziative per la città. Una realtà non solo fieristica, ma connessa con il territorio. 

Il Parco è sempre aperto, è stata una sfida di qualche anno fa che ha permesso agli spazi della Mostra di trasformarsi in un importante sfogo per gli abitanti del quartiere, soprattutto durante il Covid. Cercheremo di continuare a sfruttare in questo senso i nostri spazi, con un programma di eventi open air. Napoli si è candidata come Capitale dello Sport 2026 e Mostra rientrerà tra i partner strategici di questa candidatura: questo ci permetterà di convogliare – in vista di questo traguardo – eventi sportivi all’interno del parco, in collaborazione con il CONI.

In questi due anni che la vedono responsabile della definizione strategica dell’orientamento della Mostra, quali sono state le principali soddisfazioni che si è riuscita a prendere?

Quando sono arrivata due anni fa in Mostra, l’azienda versava in una grave situazione emergenziale: essere qui oggi con voi a parlare della programmazione e del futuro della Mostra per me è la più grande conquista. Speriamo di continuare così.

di Serena Lena