Con la celebrazione dei 2.500 anni dalla fondazione di Napoli nel 2025, la città partenopea si prepara a rivestire un ruolo di primo piano nell’economia e nella cultura del Mediterraneo. Durante l’evento “Napoli capitale del Mediterraneo: sviluppi e prospettive”, presentato oggi alla Farnesina e inaugurato dal vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, è stata sottolineata la centralità di Napoli come crocevia tra Europa, Asia e Africa. Quest’occasione segna anche il 50° anniversario del Corpo consolare di Napoli, istituzione nata nel 1974 per riunire i consoli della Campania.
Tajani ha illustrato una serie di iniziative chiave previste per il 2025, tra cui la conferenza Unesco e la riunione annuale degli addetti scientifici, che si terranno entrambe a Napoli, e la tavola rotonda Van Wittel-Vanvitelli, che ospiterà rappresentanti dei governi di Italia e Paesi Bassi presso la Reggia di Caserta. Secondo Tajani, “Napoli nel 2025 sarà una realtà di grande importanza. Il Sud sta crescendo in percentuale più del Nord: un’opportunità per esportare il nostro saper fare”, riferendosi alle crescenti esportazioni della Campania e alla creazione di una Zona economica speciale (ZES) per il Sud Italia.
Anche il presidente di UniCredit, Pier Carlo Padoan, ha evidenziato la necessità di valorizzare il capitale umano giovanile del Meridione, risorsa strategica per invertire la “fuga dei talenti”. “Noi produciamo giovani di qualità che a volte non restano nel nostro Paese perché non ci sono le condizioni per competere altrove”, ha dichiarato Padoan, riconoscendo l’impatto positivo della ZES in termini di attrattività per investitori e imprese.
Le sfide del territorio
Durante l’evento, Mariano Bruno, segretario generale del Corpo consolare di Napoli, ha sottolineato come la città sia in grado di attrarre cittadini stranieri e promuovere l’inclusione culturale. “Napoli è la città più giovane d’Italia, ma molti tra i giovani lasciano la regione per cercare opportunità altrove. Investire su di loro è fondamentale per scongiurare la desertificazione”, ha dichiarato, citando la crescita nel numero di consoli stranieri (da 25 nel 1974 a oltre 70 oggi).
Napoli come attrazione per studenti e investitori
Secondo il rettore dell’Università L’Orientale, Roberto Tottoli, il Mediterraneo rappresenta un’area strategica di sviluppo economico e culturale e la città di Napoli offre un richiamo unico per gli studenti stranieri, i quali possono “ritrovare i luoghi della classicità e della conoscenza”. Tottoli ha sottolineato come gli studenti rappresentino “ambasciatori di opportunità di sviluppo”, confermando l’impegno dell’Università per la crescita della regione.
Sul tema dell’occupazione giovanile, anche Valeria Brambilla, AD di Deloitte & Touche, ha sottolineato come la Campania presenti potenzialità notevoli grazie al capitale umano. La regione, infatti, è caratterizzata da una crescita del Pil pro capite superiore alla media nazionale e da una forte presenza di giovani, soprattutto nei settori ad alta specializzazione come l’aerospazio, il tessile e l’agroalimentare.
Un futuro radicato nel Mediterraneo
L’evento alla Farnesina ha evidenziato le grandi potenzialità di Napoli e del Sud Italia nel contesto del Mediterraneo, un’area strategica per lo sviluppo di progetti commerciali, culturali e scientifici. In vista del 2025, la città di Napoli si prepara a consolidare il proprio ruolo come capitale mediterranea, aprendo la strada a collaborazioni internazionali e a investimenti per il futuro economico della regione.
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