Il tema del taglio del canone Rai ha creato nuove tensioni all’interno della maggioranza di governo. L’emendamento della Lega, che prevedeva una riduzione di 20 euro, è stato bocciato con 12 voti contrari e 10 favorevoli, grazie al decisivo voto contrario di Forza Italia, che si è schierata con l’opposizione.
La reazione della maggioranza
La premier Giorgia Meloni ha cercato di stemperare i toni:”Sono schermaglie. Non ci vedo niente di particolarmente serio”.
Anche il vicepremier Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha giustificato la decisione:
“Non abbiamo votato un emendamento che consideravamo sbagliato. Il taglio del canone richiederebbe di trovare 430 milioni di euro dal bilancio per finanziare la Rai. Con quei soldi, invece, si possono davvero tagliare le tasse”.
Dal canto suo, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato:
“Il canone Rai non è la nostra attività centrale, ma è un obiettivo del centrodestra. Se Forza Italia non lo vuole, mi dispiace per gli italiani”.
Le opposizioni attaccano
Le opposizioni non hanno perso tempo a commentare l’accaduto. La segretaria del PD Elly Schlein ha dichiarato:
“La maggioranza è in frantumi e troppo impegnata a litigare per occuparsi dei problemi reali degli italiani”.
Anche il leader del M5S Giuseppe Conte ha criticato la situazione, parlando di una maggioranza “divisa” e chiedendo alla premier Meloni di chiarire se il governo abbia ancora numeri e coesione.
Le prospettive
Nonostante le dichiarazioni distensive della premier e dei leader di coalizione, l’incidente evidenzia le difficoltà di tenuta della maggioranza, divisa su temi centrali come la politica fiscale. Il taglio del canone Rai, per ora, sembra destinato a restare nel cassetto.
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