Negli ultimi due anni, il numero delle città capoluogo di provincia che non rispettano il limite di 30 giorni per il saldo dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni si è quasi dimezzato, passando dal 24% nel 2023 al 13% nel 2024. È quanto emerge da un’analisi condotta dal Centro Studi Enti Locali, che ha esaminato gli indici di tempestività di pagamento pubblicati sui siti istituzionali dei comuni italiani.
Il tempo medio di pagamento delle fatture da parte delle amministrazioni locali è passato dai 34 giorni del 2022 ai 24 giorni del 2024, segnalando un miglioramento significativo nella gestione dei debiti pubblici. Tra le città che hanno registrato una performance particolarmente positiva, spicca Napoli, che negli ultimi anni era stata tra le peggiori d’Italia ma ha recuperato ben tre posizioni in classifica.
Andria si posiziona invece come la città con i tempi di pagamento più lunghi, con un ritardo medio di 145 giorni, seguita da Vibo Valentia (87 giorni) e Caserta (70 giorni). Sul fronte opposto, i comuni più efficienti nei pagamenti sono Iglesias e Pistoia, che saldano le fatture in media dopo soli 6 giorni, seguiti da Grosseto (7,7 giorni), Verona (8 giorni) e Torino (10 giorni).
Il miglioramento complessivo nella gestione dei pagamenti pubblici rappresenta un segnale positivo per imprese e fornitori, spesso penalizzati dai ritardi della pubblica amministrazione. Tuttavia, alcune città continuano a registrare gravi inefficienze, rendendo necessario un ulteriore impegno per garantire il rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente.
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