La Corte Costituzionale, con le sentenze n. 139 e n. 140 del 2024, ha confermato la legittimità del payback, dichiarando che, pur presentando criticità, il meccanismo non è irragionevole né sproporzionato per il periodo 2015-2018.Il Payback sui Dispositivi Medici: Cos’è e Come Funziona
Il payback sui dispositivi medici è un meccanismo finanziario introdotto nel sistema sanitario italiano per controllare la spesa pubblica destinata ai dispositivi medici. Questo concetto, già presente nella spesa farmaceutica dal 2008, è stato esteso ai dispositivi medici per evitare sforamenti del tetto di spesa regionale stabilito annualmente.
Origine e implementazione
Il payback è stato introdotto per la prima volta nel 2011 durante il Governo Berlusconi con il decreto legge 98/2011, che stabilisce che la spesa per i dispositivi medici sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve essere contenuta entro tetti annuali fissati dai decreti ministeriali. In caso di sforamento, le Regioni sono responsabili del ripiano. Successivamente, nel 2015 sotto il Governo Renzi, l’articolo 9-ter del decreto 78/2015 prevede che una parte dello sforamento del tetto di spesa per i dispositivi medici sia a carico delle aziende fornitrici, introducendo così formalmente il payback.
Nel 2022, durante il Governo Draghi, il sistema del payback è stato inserito nel decreto legge “Aiuti bis” (n.115/2022). L’articolo 18 di questo decreto definisce le regole per la compartecipazione delle imprese allo sforamento dei tetti di spesa regionali per gli anni 2015-2018, obbligando l’industria del settore a contribuire con oltre due miliardi di euro.
Funzionamento del Payback
Il meccanismo del payback prevede che le aziende produttrici di dispositivi medici debbano rimborsare il 50% del superamento dei tetti di spesa regionale. Il tetto di spesa per i dispositivi medici è fissato al 4.4% del Fondo sanitario nazionale. Ogni azienda concorre all’obbligo di ripiano in proporzione al proprio fatturato annuale rispetto al totale della spesa regionale. La riduzione dell’importo del payback al 48% è stata riconosciuta incondizionatamente alle aziende a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 139/2024.
Controversie e reazioni
Le imprese del settore hanno criticato il payback come una misura che trasferisce il debito pubblico sulle aziende private, mettendo a rischio la loro sostenibilità finanziaria. Secondo le associazioni di categoria, come Confindustria Dispositivi Medici e Fifo Sanità, il payback potrebbe causare il fallimento di molte aziende e mettere in pericolo posti di lavoro e forniture ospedaliere essenziali.
La Corte Costituzionale, con le sentenze n. 139 e n. 140 del 2024, ha confermato la legittimità del payback, dichiarando che, pur presentando criticità, il meccanismo non è irragionevole né sproporzionato per il periodo 2015-2018.
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