Superbonus rischio fallimento Cna

Il decreto Superbonus è stato approvato nell’Aula del Senato con 101 si, 64 no, nessun astenuto. Il provvedimento, per il quale il governo ha chiesto e ottenuto il voto di fiducia, passa ora alla Camera.

Il decreto superbonus porta significative modifiche ai bonus edilizi. Queste riguardano le modalità di detrazione delle spese, le percentuali di agevolazione e il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. Ecco un dettaglio delle principali novità.

Bonus casa al 30%

L’agevolazione per i lavori di ristrutturazione subirà una riduzione nei prossimi anni. Dal 2028 al 2033, la detrazione per interventi di recupero edilizio e riqualificazione energetica scenderà al 30%. Nel 2024, il bonus sarà confermato al 50% con un tetto di spesa detraibile di 96mila euro. Dal 2025, salvo proroghe, l’aliquota scenderà al 36% con un tetto che dovrebbe scendere a 48mila euro.

Spalma crediti in 10 anni

Le spese sostenute dal primo gennaio 2024 per il superbonus, attualmente al 70% e destinato a scendere al 65% nel 2025, potranno essere detratte in 10 anni anziché in 4. Questo allungamento della detraibilità riguarda anche il sismabonus e il bonus barriere, che passano da 5 a 10 anni. Il governo stima che le detrazioni fruibili ammonteranno a quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025. Questo cambiamento favorisce i contribuenti con una capienza fiscale minore, che altrimenti avrebbero rischiato di perdere parte della spesa in eccesso, ma penalizza chi ha una maggiore capienza fiscale, che dovrà attendere più tempo per essere rimborsato integralmente.

Stop compensazioni per le banche

Dal 2025, gli istituti finanziari non potranno più compensare i crediti del superbonus con debiti previdenziali, assistenziali e premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. In caso di violazione, il credito verrà recuperato con interessi e sanzioni. Inoltre, banche, assicurazioni e intermediari che hanno acquistato crediti pagandoli meno del 75% del loro valore originario dovranno ripartire le rate in 6 quote annuali non cedibili o ulteriormente ripartibili.

Fondo sisma per nuovi interventi

Un plafond di 400 milioni di euro è stato istituito per consentire la cessione e lo sconto in fattura nelle zone colpite dai sismi del 2009 e del 2016, ma solo per le nuove pratiche. La cessione e lo sconto opereranno solo per ecobonus e sismabonus, escludendo il “Superbonus rafforzato”. Per il 2025, sono previsti un fondo di 35 milioni per la riqualificazione energetica e strutturale in altre zone sismiche e uno di 100 milioni per interventi degli enti del terzo settore, onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.

I Comuni avranno la possibilità di effettuare sopralluoghi nei cantieri del superbonus per verificare eventuali irregolarità, ricevendo in cambio il 50% delle somme riscosse.

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