Gli enti locali chiamano, il governo (in parte) risponde
La cronologia del fuoco incrociato al Pnrr fissa le lancette all’alba. Già alle 8,30 le agenzie battono le dichiarazioni di Zaia, governatore del Veneto, che attacca il Piano di ripresa e resilienza per l’Italia bollandoli «progetti fuori dal tempo». Al Corriere della Sera, il presidente della regione traino dell’economia del Nord Est si dice preoccupato: «È urgente: Draghi torni a negoziare il Pnrr. E si batta contro la speculazione finanziaria e contro la speculazione sulle materie prime». Postilla sui rapporti di forza internazionali: «All’Italia attende “una doppia sfida”, quella per la sovranità alimentare e quella per la sovranità energetica». Una strigliata al governo cui, passano poche ore, fa eco Vincenzo De Luca dal suo feudo salernitano.
A margine dell’inaugurazione dell’opera di Jorit, “Peace”
Per la cronaca un occhio in lacrime attraversato da una colomba bianca, il presidente della regione Campania sbotta: «Non ci voleva molto per capire che non c’erano le strutture tecniche, burocratiche, amministrative per reggere un piano come il Pnrr. Il governo nazionale ha sbagliato perché, fra l’altro, ha scelto la linea della centralizzazione che funzionerà soltanto in relazione a Ferrovie dello Stato e Anas che sono due grandi aziende che hanno capacità progettuale ma anche amministrativa. Per il resto, le cose consegnate ai ministeri non faranno neanche un passo in avanti. Il tema è delicato».
Dal Liceo «Sabatini Menna» di Salerno si passa a Napoli
«Le grandi sfide del Pnrr – dice al congresso della Cisl a Napoli il sindaco Manfredi – si possono vincere soltanto se rafforziamo la Pubblica amministrazione, valorizzandone le carriere interne, definendo nuovi profili professionali adeguati alle esigenze della società cambiata e consentendo l’ingresso di giovani competenti. È dunque necessario investire di più sulle risorse umane: nel confronto col Governo dobbiamo ribadirlo. Il rischio è infatti creare grazie al Pnrr grandi infrastrutture e non disporre poi del personale utile a gestirle».
La risposta del governo arriva da Giovannini
Il ministro per le Infrastrutture e la mobilità si collega in videoconferenza con Verona. E per l’inaugurazione della Fiera di Let Expo 2022 sulla logistica annuncia un rafforzamento del PNRR. In parte un mea culpa aggravato dalle circostanze. «Credo che sia nostro compito rispettare, anzi rafforzare, le linee del Pnrr» esordisce il ministro, che poi chiarisce gli ambiti. «Penso alla transizione ecologica e digitale, investendo sulla struttura logistica, i porti, anche perché in questo nuovo scenario geopolitico ci saranno ripensamenti sui flussi, sulle merci. Con questo nuovo scenario geopolitico mi sembra che ci sarà certamente un rafforzamento delle relazioni intraeuropee».
Le priorità secondo l’ex presidente Istat
«Gli investimenti sul terzo valico, per connettere il Porto di Genova alle direttrici del Nord, il Brennero, il rafforzamento che abbiamo fatto con il Pnrr per una connessione via ferrovia di 11 porti, 11 aeroporti, e 9 centri intermodali» secondo Giovannini dovranno essere accelerati. Poi in riferimento agli enti locali cerca di dare un contentino alle Regioni: «Oggi in Conferenza Stato-Regioni porteremo investimenti molto forti previsti dalla legge di bilancio, ad esempio sulle strada perché sappiamo che è un pezzo molto importante del trasporto e dell’autotrasporto si svolge ancora su gomma». Vedremo se basterà.