Acquedotto

Il totale dei finanziamenti sfiora il miliardo e mezzo di euro.

Ammonta per la precisione a 1,38 miliardi il pacchetto di finanziamenti approvato per migliorare la rete idrica italiana. Mai più acquedotti colabrodo sembra essere il motto degli interventi approvati ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) con il ministero per il Sud e la Coesione territoriale. I fondi di partenza sono stati messi a disposizione per 900 milione di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), mentre per altri 482 milioni vanno a iscriversi nel programma React dell’Unione europea.

La graduatoria delle opere finanziate.

A esprimere per prima soddisfazione dopo l’approvazione finale è stata proprio la ministra per il Sud, Mara Carfagna. “Con la definizione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento dal Mims – ha dichiarato – parte il piano di ammodernamento e ristrutturazione delle reti idriche della Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata”. La Carfagna ha anche annunciato la pubblicazione della graduatoria delle opere finanziate dei progetti per interventi contro la dispersione idrica degli acquedotti nostrani. In tutto beneficeranno di due tranche di finanziamenti: la prima, per 313 milioni di euro, è già disponibile qui. Laa seconda, per ulteriori 169 milioni, sarà messa a disposizione a breve.

Dal Governo un totale di 2,7 miliardi di euro.

Una nota del ministero delle Infastrutture fa notare che questi 1,38 miliardi vanno ad aggiungersi agli altri stanziamenti del Pnrr e a quelli definiti con la recente Legge di Bilancio (400 milioni) e all’anticipazione del Fondi Sviluppo e Coesione 2021-2027 (442 milioni). Chiaro obiettivo il rafforzamento degli acquedotti. “Si tratta di un pacchetto di interventi – ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini – per rendere più efficiente la gestione della risorsa idrica, superare il problema storico delle perdite nelle reti di distribuzione e quindi ridurre la dispersione dell’acqua, risorsa sempre più scarsa, a partire dai territori che ne hanno maggiore necessità”.