Reddito di cittadinanza

La manovra mette in campo provvedimenti per 35 miliardi di euro, di cui 21 sono destinati alle misure per la mitigazione dell’aumento del costo dell’energia. Un testo che si misura con il contesto geopolitico ed economico legato al conflitto in corso in Ucraina da 10 mesi, che ha portato alla crescita del costo dell’energia e alla corsa dell’inflazione.
Particolare agitazione stanno causando i correttivi apportati al reddito di cittadinanza. Alle misure già annunciate negli scorsi mesi, come la riduzione a 7 mesi del sussidio a chi può lavorare e il possibile stop alle erogazioni, nelle ultime ore fa discutere l’eliminazione dell’offerta di lavoro congrua.

Reddito cittadinanza 

Nel 2023 il Reddito di cittadinanza sarà versato ai percettori abili al lavoro per sette mesi, anziché per otto. Inoltre, in attesa di una revisione sostanziale dal 2024, chi rifiuterà anche la prima offerta di lavoro perde il diritto al sussidio. Attualmente invece la norma stabilisce che si intende offerta ‘congrua’ quella che valuta “la coerenza tra offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate; la distanza del luogo di lavoro dal domicilio (entro 80 chilometri) e i tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico (raggiungibile in 100 minuti)”.

Con la modifica approvata la prima proposta di lavoro potrà essere localizzata in qualunque zona del territorio nazionale. E chi non la accetta vedrà l’annullamento del sussidio. Si restringe anche la platea dei percettori. Con il criterio del titolo di studio. A decorrere dal primo gennaio 2023 l’erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata al completamento del percorso della scuola dell’obbligo.

Reddito alimentare

Al via la sperimentazione nelle città metropolitane del “reddito alimentare” da destinare a chi è in povertà assoluta: lo prevede un emendamento del Pd alla manovra approvato nella notte. Con un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti della distribuzione alimentare “da prenotare mediante un’applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili”. In un decreto del ministero del Lavoro, da emanare entro 60 giorni, verranno definiti le modalità attuative, la platea e il coinvolgimento del terzo settore.