Il Comitato referendario per l’abrogazione della legge sull’Autonomia Differenziata ha consegnato alla Corte di Cassazione oltre 1,3 milioni di firme raccolte per il quesito referendario contro la riforma promossa dal ministro Calderoli. Un momento importante per l’opposizione, che si è unita per contrastare una legge considerata pericolosa per l’unità del Paese. Presenti alla consegna i principali leader politici di sinistra, tra cui la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, Maria Elena Boschi per Italia Viva e il segretario di +Europa Riccardo Magi.
“Abbiamo consegnato le sottoscrizioni del referendum per l’autonomia differenziata, procediamo spediti”, ha commentato Conte ai cronisti, definendo la raccolta firme “un grande successo”. L’ex premier ha poi aggiunto: “I cittadini sono molto sensibili nel contrastare questo progetto che frammenta l’Italia, impoverisce tutte le regioni, dal nord al sud, e aumenta la burocrazia – ne avremo 21 – indebolendo tutto il Paese.”
Il clima davanti alla Corte di Cassazione è stato festoso, con i partiti di opposizione, fatta eccezione per Azione, riuniti insieme a volontari e associazioni. “C’è voglia di partecipazione”, hanno sottolineato i leader politici, evidenziando il forte sostegno popolare alla battaglia contro l’autonomia differenziata. Oltre a Conte e Schlein, hanno preso parte all’evento anche Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, che ha ribadito: “I cittadini vogliono riprendersi il loro diritto di decidere sulla loro vita”.
La raccolta firme si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazione popolare, che ha già visto la promozione di referendum su altri temi, come quello sulla cittadinanza e contro il Jobs Act. Riccardo Magi di +Europa ha voluto evidenziare l’importanza dello strumento referendario, commentando le polemiche sollevate dalla maggioranza sull’uso eccessivo di tale mezzo: “Questi referendum danno fastidio a molti e fanno paura. I referendum aiutano la democrazia, e temo che nei prossimi mesi saremo costretti a difendere questo spazio di partecipazione”.
Ora, la parola passa alla Corte di Cassazione, che dovrà valutare la validità delle firme raccolte. Successivamente, sarà la Corte Costituzionale a esprimersi sull’ammissibilità del quesito referendario. Magi ha inoltre aggiunto: “La Corte ha una discrezionalità pressoché assoluta, e negli ultimi anni i giudizi di ammissibilità sono andati molto oltre la Costituzione”.
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