Beni congelati per gli oligarchi russi in Italia

Piste d’atterraggio per jet privati, bunker sotterranei, spa, giardini ottocenteschi. E c’è chi ha provato anche a costruire strade ex novo per accedere direttamente al mare senza essere disturbati. Sono tante le proprietà milionarie degli oligarchi russi presenti sul territorio italiano messe ora a rischio dalle sanzioni europee dopo l’invasione dell’Ucraina.

Tesori dal valore inestimabile: ville da sogno in riva al lago di Como o alle acque cristalline della Costa Smeralda, arroccate sulle calette della Liguria o immerse nel verde della Toscana.

Beni congelati: qual è il loro destino?

Acquistate a cifre da record e ristrutturate secondo i desideri (e i capricci) dei proprietari milionari. Che fine faranno ora?
Saranno congelate con il blocco preventivo della fruizione del bene, compresi tra l’altro la vendita, l’affitto e le ipoteche.

Beni mobili e immobili per 800 milioni di euro

La lista dei beni in Italia sottratti alla disponibilità degli oligarchi russi inseriti nella cosiddetta black list dell’Unione Europea in seguito all’invasione in Ucraina è in continuo aggiornamento, e secondo quanto riferito dal presidente del Consiglio Mario Draghi durante la sua replica al discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Parlamento ammontano in totale a 800 milioni di euro. Si tratta di beni mobili e immobili, per cui non
si può parlare né di sequestro né di confisca, bensì di “congelamento”.

Il sequestro è infatti una misura cautelare, solitamente temporanea, che viene attuata nelle fasi di indagine su un
reato per evitare che, per esempio, un indagato utilizzi i suoi beni per inquinare le prove. La confisca è invece una pena definitiva che può essere comminata con una sentenza di condanna. Per ciò che riguarda i beni degli oligarchi russi non esiste invece nessuna azione penale, né notizia di reato, e non ci sono nemmeno indagini preliminari. Non c’entrano insomma pubblici ministeri o denunce.

Cos’è il congelamento?

E’ uno strumento di tipo economico. I beni congelati non possono essere né messi all’asta né assegnati a comunità e associazioni come accade per i beni sequestrati alla mafia. Restano di proprietà degli oligarchi russi, e nessuno può utilizzarli: se per esempio un istituto finanziario mette in atto qualche operazione con il denaro presente su un conto congelato, commette reato.

Il congelamento dei beni può essere attuato grazie a norme sia dell’Unione Europea sia italiane. Il 23 febbraio l’Unione Europea ha deciso e adottato misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità o l’indipendenza dell’Ucraina, tra cui c’era il congelamento di fondi e risorse economiche di una serie di oligarchi. Il 25 febbraio, la lista dei soggetti interessati dai congelamenti è stata ampliata.

A occuparsi di mettere in pratica le direttive europee in Italia è il Csf, Comitato di sicurezza finanziaria del ministero dell’Economia e delle Finanze, presieduto dal direttore generale del Tesoro e composto da 15 membri che arrivano da vari ministeri, istituti pubblici finanziari e forze dell’ordine. Fu istituito nel 2001.

“Troppo vicini a Putin”

Tutti i soggetti verso i quali è stato effettuato il congelamento dei beni, sono riconducibili a quest’ultima casistica o perché molto vicini al presidente russo Vladimir Putin o perché con ruoli di leadership in organi istituzionali russi, o ancora perché membri del parlamento o di comitati governativi.

Finora in Italia, secondo una lista prodotta dalla Guardia di finanza e aggiornata al 18 marzo, sono state sequestrate
ville, yacht, complessi immobiliari e anche beni mobili.

Una villa da 3 milioni di euro

Villa Lazzareschi a Capannori, in provincia di Lucca, è stata congelata a Oleg Savchenko, membro del parlamento
russo che ha votato la mozione in cui l’assemblea della Federazione russa si rivolgeva a Putin Secondo la Guardia
di finanza la villa vale circa tre milioni di euro.

Immobili per 8 milioni di euro

A Vladimir Rudolfovich Soloviev sono invece ricondotte due ville congelate nella provincia di Como, del valore complessivo di circa otto milioni di euro. Soloviev è un presentatore televisivo russo considerato amico personale di Putin.

Complesso immobiliare in Sardegna

Si trova nel golfo di Arzachena, nella località Golfo del Pevero, in provincia di Sassari, un complesso immobiliare del valore di circa 17 milioni di euro ora congelato. È di proprietà di Alisher Usmanov, fondatore della Metalloinvest, tra i primi investitori di Facebook, ex co-proprietario della squadra di calcio inglese dell’Arsenal.

Sono di Usmanov anche sei società finanziarie con beni mobili (auto) e immobili per un valore stimato di 66 milioni di euro, ora congelate.

Lo yacht da mezzo miliardo

Il Sy A è invece uno yacht disegnato da Philippe Stark e dal valore significativamente maggiore, stimato addirittura in 530 milioni di euro: è il più grande al mondo a vela. È in rimessaggio nel porto di Trieste ed è di proprietà di Andrey Igorevich Melnichenko.