Il Report Invalsi 2024 ha portato alla luce una situazione preoccupante per l’istruzione in Italia, evidenziando una “emergenza matematica” nel Sud del Paese, dove solo il 44% degli studenti quindicenni raggiunge la sufficienza in questa materia. Questo dato allarmante, come sottolineato dal presidente Invalsi Roberto Ricci, riflette un persistente divario tra il Nord e il Sud Italia, che continua a penalizzare le regioni meridionali.
Matematica: Un Allarme nel Mezzogiorno
Il rapporto rivela che solo il 39% degli studenti di terza media nel Sud Italia raggiunge almeno il livello base in matematica, una percentuale che non mostra miglioramenti significativi rispetto agli anni precedenti. Nonostante si sia fermato il calo riscontrato tra il 2019 e il 2021, la tendenza non sembra invertire, anzi, il divario tra il Centro-Nord e il Sud rimane profondo. Mentre nel Centro-Nord il 55% degli studenti raggiunge il livello base in matematica, questa percentuale scende ulteriormente al Sud, passando dal 48% al 44%.
Inglese: Prove in Miglioramento
Un segnale positivo emerge, invece, dalle prove di inglese. I risultati del Report Invalsi 2024 indicano un netto miglioramento, soprattutto nella prova di Listening, dove il 68% degli studenti ha raggiunto un livello sufficiente, segnando un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2023 e 8 punti rispetto al 2021. Tuttavia, anche in questa materia si riscontra una forte discrepanza tra le regioni settentrionali e quelle meridionali, con il Sud che mostra una quota di studenti che non raggiungono il livello A1 più che doppia rispetto al Settentrione.
Scuola Primaria: Prime Luci di Speranza
Il quadro nella scuola primaria è più confortante. I risultati in matematica mostrano una leggera inversione di tendenza, con il 67% degli studenti di seconda elementare che raggiunge almeno il livello base, in aumento rispetto al 64% del 2023. Questo potrebbe indicare un inizio di ripresa, se confermato nei prossimi anni.
Anche in quinta elementare, i risultati in matematica e inglese sono migliorati, con il 68% degli studenti che raggiunge la sufficienza in matematica e il 95% in inglese-Reading. In italiano, invece, si registra un calo, con il 67% degli studenti che raggiunge almeno la sufficienza.
Scuola Secondaria di Primo Grado: Italiani in Difficoltà
Per quanto riguarda gli studenti delle medie, il Report Invalsi 2024 evidenzia un peggioramento delle competenze in italiano, con solo il 60% degli studenti che raggiunge risultati sufficienti. Questa percentuale è diminuita di 2 punti rispetto al 2023 e continua a mostrare un trend negativo. I risultati in matematica rimangono stabili, ma sotto il livello ottimale, con solo il 56% degli studenti che raggiunge il livello base.
Scuola Superiore: Lenti Progressi
Infine, per quanto riguarda gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, si registra un leggero miglioramento sia in italiano che in matematica rispetto agli anni precedenti. In particolare, il 56% degli studenti raggiunge la sufficienza in italiano, mentre in matematica la percentuale sale al 52%. Tuttavia, il divario tra Nord e Sud resta significativo, con una differenza di 27 punti percentuali in matematica tra le due aree geografiche.
La Dispersione Scolastica in Calo
Un altro dato positivo del Report Invalsi 2024 riguarda la dispersione scolastica, che si attesta al 6,6%, il valore più basso dal 2019. Solo in Campania e Sardegna la dispersione rimane sopra il 10%. Questo risultato è stato accolto con soddisfazione dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha dichiarato: “Sulla dispersione implicita ed esplicita si hanno dati clamorosi… Dobbiamo continuare nel rafforzamento della scuola elementare perché si è visto che è un percorso fondamentale per costruire basi solide.”
Il Commento del Ministro Valditara
Il Ministro ha anche sottolineato l’importanza di investire in Agenda Sud, evidenziando che: “C’è un miglioramento netto a favore delle regioni del Mezzogiorno e quindi vuol dire che le politiche intraprese sono quelle giuste.” Ha inoltre ribadito la necessità di estendere le iniziative anche alle scuole del Nord, dove “ancora qualche criticità si realizza nelle grandi periferie e nelle città.”
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