Il patron azzurro De Laurentiis, fresco della vittoria dello scudetto, guarda avanti ma non solo dal punto di vista tecnico a partire dalla sostituzione di mister Spalletti. Il presidente pone l’attenzione anche sullo stadio Maradona. L’idea sarebbe quella di ammodernare ulteriormente l’impianto, in parte già riqualificato dopo le Universiadi del 2019, e migliorare la vista degli spettatori togliendo la pista di atletica. Ma non solo.
Per ammortizzare ogni tipo di investimento, che le casse pubbliche avrebbero difficoltà a fare, i vertici azzurri chiederebbero una concessione di 99 anni. Lo ha ribadito anche durante la sua ultima ospitata a “Che tempo che fa” paventando, in caso contrario, di essere disposto a “costruire uno stadio nuovo a Caserta”. Maggiori servizi, più coinvolgimento ed anche un numero superiore di posti per dare risposta alla crescente voglia di vedere dal vivo i gol degli azzurri.
La risposta del sindaco Manfredi non si è fatta attendere: “Il meccanismo concessorio – le parole del primo cittadino riportate dall’agenzia Dire – si basa su un project financing, quindi sulla presentazione di un progetto di ristrutturazione con un piano di investimenti pluriennale che giustifichi la concessione. Vediamo qual è la proposta del Napoli e poi la valuteremo a norma di legge”.
Il dibattito in città è accesso e ad intervenire è stato di recente anche l’ex primo cittadino Luigi de Magistris (Unione Popolare) ospite del format “Lente di Ingrandimento” su Televomero: “Siamo tutti felici per la vittoria azzurra e il presidente è stato un grande. Ma concedere lo stadio per 99 anni è come venderlo e invece il Maradona è della città, è del popolo. Lo stadio se resta del Comune è una garanzia anche di tenere prezzi calmierati di accesso. E poi con la concessione ci sarebbe il problema se De Laurentiis dovesse un giorno vendere il Napoli”.
Perplessità sono espresse anche da Nino Simeone, presidente della commissione trasporti del Comune di Napoli: “Le chiacchiere vanno al vento. De Laurentiis presenti un progetto serio e poi ne parliamo. La legge è uguale per tutti”.
Ma ad intervenire sono pure le associazioni dilettantistiche che operano all’interno dell’impianto di Fuorigrotta, che garantiscono a più di duemila utenti la pratica di 12 discipline sportive, scrivendo al sindaco per chiedere un incontro poiché preoccupati. Senza la pista di atletica non potrebbero continuare la loro attività. Sul tema entra anche la consigliera regionale Marì Muscarà: “Per il presidente De Laurentiis, che rispetto e apprezzo per i risultati raggiunti, lo stadio Maradona deve cambiare la sua natura e diventare uno stadio per le celebrazioni, togliendo la pista di atletica attorno al campo, e cancellando gli altri sport. I nostri giovani già fanno fatica a fare sport e gli ricordo che non esiste solo il calcio. Perché non costruirlo in periferia come ormai fanno le grandi società? Ma costruire un altro stadio, vorrebbe dire mettere l’intero capitale, senza usufruire di beni pubblici, abbiamo capito tutti dove vuole arrivare”.
M.OLA