Una carenza di impianti sportivi nel Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord, una riconferma sulla correlazione tra i livelli di sedentarietà nelle regioni italiane e il numero di impianti sportivi pro-capite e del suo impatto sociale ed economico sul sistema sanitario nazionale, un’accessibilità agli impianti che risulta purtroppo ancora limitata per le persone con disabilità, la predominanza di strutture di dimensioni contenute e di proprietà pubbliche, un divario ampio tra alunni e studenti del Nord con quelli del Mezzogiorno che frequentano scuole la cui stragrande maggioranza è priva di palestra.
È quanto è emerso dalla ricerca condotta dalla Svimez e dalla Uisp, con la collaborazione di Sport e Salute presentata questa mattina a Roma nella sala WeSportUp al Foro italico, dove sono intervenuti il presidente di Sport e Salute Spa Marco Mezzaroma, il presidente della Uisp Tiziano Pesce, il direttore della Svimez Luca Bianchi, il presidente dell’Istituto di Credito Sportivo, Beniamino Quintieri e la curatrice della ricerca Serena Affuso (ricerca realizzata insieme a Gaetano Vecchione).
Una fotografia quella presentata oggi, la prima dopo lo shock pandemico che ha investito in maniera significativa il settore nell’ultimo triennio, sull’offerta degli impianti e dei servizi sportivi nelle regioni italiane, rappresentando il punto di vista specifico e aggiornato degli operatori: gestori e proprietari di impianti sportivi, attraverso una survey e tre sessioni di focus group.
Per il direttore della Svimez, Luca Bianchi, “Dobbiamo evitare che anche lo sport diventi elemento di disuguaglianza, mentre rimane fondamentale per la sua funzione sociale ed educativa. Lo sport è anche un pezzo della strategia sanitaria italiana, perché dove si fa più sport c’è una salute migliore. La frammentazione dell’offerta è molto forte tra i territori, oltreché tra nord e sud. L’investimento sugli impianti e sui servizi sportivi è parte delle politiche di sviluppo del Paese: servono risorse per costruire nuovi impianti, ma anche per garantirne la gestione. L’accesso allo sport deve diventare un diritto garantito come Lep-Livelli essenziali delle prestazioni. È necessaria poi una assistenza tecnica per i comuni che devono realizzare i progetti, seguendo il criterio del fabbisogno e non solo della capacità di vincere i bandi. Infine, un plauso per le società sportive, che tra molte difficoltà si rivelano attori sociali fondamentali sul territorio”.
Impianti sportivi
Il Censimento Nazionale degli impianti sportivi realizzato da Sport e Salute Spa e concluso nel 2020 ha rilevato che più della metà delle strutture sportive pubbliche e private di interesse pubblico sono collocati al Nord (52%), il 22% al Centro e il 26% al Mezzogiorno. Hanno partecipato alla survey realizzata da Svimez e Uisp oltre 1.000 gestori e proprietari di impianti sportivi collocati per il 53% al Nord, 27% al Centro e 20% al Mezzogiorno.
La carenza degli impianti sportivi nelle scuole del Mezzogiorno
Dai dati del Ministero dell’Istruzione sulle infrastrutture scolastiche (2022), emergono inoltre rilevanti carenze infrastrutturali riguardanti l’impiantistica sportiva scolastica sul territorio nazionale e nel Mezzogiorno. Solo 4 edifici scolastici su 10 sono dotati di palestra in Italia. Più nel dettaglio, circa 550mila allievi delle scuole primarie del Mezzogiorno (66% del totale) frequentano scuole che non sono dotate di una palestra. Solo la Puglia presenta una buona dotazione di palestre mentre registrano un netto ritardo la Campania (170mila allievi senza palestre, 73% del totale), la Sicilia (170mila, 81%), la Calabria (65mila, 83%). Nel Centro-Nord gli studenti senza palestra corrispondono al 54%. Non molto diversa la situazione relativa alla scuola secondaria di I°grado nel Mezzogiorno dove il 57% degli alunni frequenta una scuola senza palestra. Sono circa 328mila allievi in tutto il meridione con il preoccupante caso della Basilicata (87% degli allievi senza palestra) e poi della Calabria (77%) e Sicilia (74%). Anche nella scuola secondaria di II° grado il 57% degli alunni del Mezzogiorno non frequenta una scuola dotata di palestra. Sono circa 550mila allievi in tutto con punte altissime in Basilicata (82% pari a circa 22mila studenti) e significative in Sicilia (64%, 145mila studenti) e Campania (65%, 45mila studenti). Vanno, inoltre, segnalate l’obsolescenza e la vetustà delle strutture sportive la cui costruzione risale prevalentemente a prima degli anni Ottanta (circa il 60% degli impianti italiani) con impatto importante sui costi di manutenzione.