Corte dei Conti Dissesto finanziario comuni

La Zona Economica Speciale (Zes) unica del Mezzogiorno è al centro delle osservazioni della Corte dei Conti, che con la Delibera n. 36/2024 ha analizzato l’attuale stato di avanzamento del Piano strategico Zes unica, il progetto triennale di sviluppo economico per le Regioni del Sud Italia. L’organo di controllo ha identificato alcune criticità nella gestione iniziale, raccomandando alla Struttura di missione della presidenza del Consiglio dei ministri di intervenire per garantire maggiore efficacia e coerenza negli obiettivi, con particolare attenzione alle tempistiche previste per l’adozione definitiva del piano, che era inizialmente attesa entro luglio 2024.

Secondo la Corte dei Conti, il Piano rappresenta una leva essenziale per la crescita economica del Mezzogiorno, soprattutto in vista degli investimenti previsti dagli Accordi per la coesione. Le Zes del Sud, formalmente istituite con il Decreto-legge Sud del gennaio 2024, includono otto regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, con misure specifiche per incentivare l’insediamento di attività produttive, logistiche e industriali.

Due strumenti per il rilancio: crediti d’imposta e S.u.d. Zes
L’attuazione del Piano strategico Zes unica si fonda su due pilastri: i crediti di imposta e la S.u.d. Zes (Sportello Unico Digitale). Mentre i crediti di imposta, previsti dalla Legge di Bilancio 2024 e rafforzati dal Decreto-legge Omnibus con un investimento di 3,4 miliardi di euro, sostengono l’acquisto di beni destinati a strutture produttive nelle Regioni del Sud (con esclusione dell’Abruzzo), la S.u.d. Zes si configura come uno strumento di semplificazione amministrativa, in grado di facilitare l’accesso alle autorizzazioni necessarie per avviare attività economiche tramite una piattaforma digitale unificata.

La Corte dei Conti ha chiesto che la Struttura di missione implementi una gestione amministrativa più trasparente e rigorosa, suggerendo indicatori di avanzamento materiale, finanziario e procedurale e invitando a una maggiore pubblicità delle informazioni sul portale istituzionale. “È essenziale che si adotti una strategia di monitoraggio rigorosa, tale da fornire dati chiari e accessibili sull’andamento del Piano”, afferma la Corte. Inoltre, viene sollecitata una distinzione precisa delle funzioni degli enti coinvolti, al fine di evitare sovrapposizioni e garantire una gestione coordinata tra le misure autorizzative e il Piano strategico.

Integrazione tra autorizzazioni e piano strategico
Un altro punto centrale delle raccomandazioni riguarda la necessità di coordinamento tra le autorizzazioni uniche in fase di approvazione e gli interventi previsti dal Piano, in modo da assicurare che gli investimenti si integrino efficacemente all’interno di un disegno strategico unico, capace di favorire un rilancio economico duraturo per il Mezzogiorno.

Queste misure correttive, secondo la Corte dei Conti, sono indispensabili per allineare il progetto agli obiettivi ambiziosi posti per il rilancio del Sud Italia, promuovendo un clima economico che possa finalmente attrarre investimenti e creare opportunità durature in una regione ricca di potenziale ancora da sfruttare.


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