Amedeo Manzo Bcc Napoli

Ha lo sguardo entusiasta e l’umiltà e la chiarezza di chi sa perfettamente di cosa parla: Amedeo Manzo, presidente e fondatore della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, ci introduce, con un sorriso accogliente, agli albori della sua avventura. 

“Il nostro territorio aveva bisogno di una banca capace di parlare alle persone al di là dei numeri, valorizzando le potenzialità di giovani, startup e piccole imprese. Un’idea che è nata per una casualità: una rivista sulla mia scrivania riportava una foto di Papa Benedetto XVI all’assemblea della BCC di Roma. Mi ha incuriosito e da lì è partita – nel 2009 – la mia avventura.”

Quest’avventura in 15 anni ha permesso alla BCC di Napoli – l’unico istituto di credito ad avere la città di Napoli nella propria ragione sociale – di chiudere i propri bilanci in attivo sin dal primo anno di operatività, proprio mentre Lehman Brothers sta fallendo.

“La mia più grande soddisfazione è stata quella di spegnere la diffidenza che l’opinione pubblica aveva verso la nascita della nostra banca: 1500 persone hanno dato fiducia al mio progetto e oggi siamo oltre 5000. Quello che veniva reputato impossibile si è trasformato in realtà, grazie alle grandi professionalità, alle prospettive e alla ricchezza umana e di spirito delle nostre persone e del nostro territorio.”

In questo percorso, è stato sempre chiaro l’obiettivo: stare vicino alla gente, creando un rapporto umano e fatto di presenza fisica e concreta. “E’ proprio per questo che abbiamo introdotto nelle nostre valutazioni il ‘rating umano’ che ci consente di dare credito a chi merita, che viene valutato non solo per i risultati economici, ma anche per la capacità di creare impatto sul territorio, di essere aderente alle norme ecologiche, di assolvere ai debiti tributari.”

Un commitment da “banca etica” che non lascia da parte i giovani. “Siamo stati promotori, insieme al Gruppo Bancario ICCREA di una misura che consente ai giovani di ottenere finanziamenti a tasso zero – erogati in funzione dei redditi prospettici – per spesare il percorso di studi scelto. Una democrazia di opportunità che applichiamo anche a chi ha un’idea da trasformare in impresa, con la concessione di finanziamenti agevolati per start-up giovanili.”

Oggi BCC di Napoli ha un patrimonio di 30 milioni di euro e continua a crescere costantemente, raddoppiando nel 2022 l’utile netto e con un solo lo 0,12% di sofferenze nette, ossia ritardi nel rientro di capitale. Un’attività che si trasforma in una ricchezza del territorio, visto che tutta la raccolta viene canalizzata – come definito in uno degli articoli costitutivi – a supporto del tessuto economico napoletano e reinvestita anche in attività di carattere solidale.

“Siamo presenti sul territorio in maniera concreta, vicini alle persone e ai piccoli imprenditori” Un elemento che si evince chiaramente dalle parole del dr. Manzo che parla con passione delle iniziative benefiche e delle collaborazioni universitarie che porta avanti, ricordando nomi e risultati: Teatro Trianon, Ospedale Santobono, Napoli Basket, le squadra di pallavolo femminile, maschile e giovanile di Ponticelli, convenzioni con Federico II e Parthenope, Capri Napoli, la palestra sociale di Scampia. 

Una banca di comunità, che dà mezzi, e, quindi, speranza anche quando, come durante il Covid, tutto sembrava essere perduto. “Durante il periodo di lockdown, abbiamo continuato a supportare commercianti e a finanziare hotel e piccoli b&b. La storia ci ha dato ragione, l’economia napoletana ormai già da un anno ha ripreso a pieno ritmo.”

Napoli vive da alcuni anni una primavera turistica, come mai prima d’ora. Un percorso di miglioramento continuo che prosegue da anni e che coinvolge tutti i settori, dalla logistica alle infrastrutture, dai servizi all’offerta culturale. Ma c’è ancora molto da fare.

Napoli deve riuscire a confermarsi il centro pulsante per tutto il Mezzogiorno ma anche per l’Italia, permettendo ai giovani di studiare e affermarsi professionalmente senza abbandonare la propria città. E’ un posto unico al mondo sia per le bellezze naturali e artistiche sia per la libertà di pensiero e il fermento creativo e innovativo che da sempre la contraddistingue: se posso dare un piccolo contributo in questa direzione, avrò realizzato il mio scopo.”

di Serena Lena