Per il Vicepresidente di Confapi “la decisione del Parlamento europeo non è procrastinabile ma riteniamo che la transizione ecologica non può prescindere da una sostenibilità economica. Per questo è necessario adottare fin da subito una nuova politica industriale che possa far transitare chi uscirà dal mercato del lavoro dell’auto termica verso nuove frontiere. Bisogna adottare una politica energetica e industriale che si focalizzi soprattutto sulla produzione nazionale di energie rinnovabili a partire dal fotovoltaico che possa venire prodotto, rigenerato e smaltito in Italia. Altrimenti saremmo costretti a rifornirci non solo delle componenti di auto elettriche in Cina e in Asia ma anche degli elementi per la produzione della stessa energia elettrica. E questo – conclude Alberto – non possiamo permettercelo”.
Lo stop ad auto diesel e benzina entro il 2035
Il Parlamento europeo ha infatti dato il via libera definitivo all’accordo raggiunto a novembre sullo stop ai veicoli a motore termico più inquinanti. L’ok definitivo della Plenaria al provvedimento, che fa parte del pacchetto Ue sul clima “Fit for 55”, è arrivato con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti.
Oltre alle normative per le auto, l’Europa mette in campo nuove misure anche per autobus e camion. La Commissione europea ha infatti proposto nuovi obiettivi di emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti (Hdv) a partire dal 2030. Nella proposta l’obiettivo è del 45% di riduzione delle emissioni rispetto ai valori 2019 a partire dal 2030; il 65% di riduzione delle emissioni dal 2035 e la riduzione delle emissioni del 90% dal 2040. Per stimolare una più rapida diffusione degli autobus a zero emissioni nelle città, inoltre, “l’esecutivo Ue propone anche di rendere tutti i nuovi autobus urbani a zero emissioni a partire dal 2030”. Secondo la nota, la questa proposta “avrà anche un impatto positivo sulla transizione energetica, riducendo la domanda di combustibili fossili importati e aumentando il risparmio energetico e l’efficienza nel settore dei trasporti dell’Ue”.