Autonomia differenziata

La Corte Costituzionale boccia l’impianto della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, evidenziando la violazione di sette principi fondamentali della Costituzione, tra cui eguaglianza, unità del Paese, sussidiarietà e solidarietà. Tuttavia, la decisione lascia spazio alla possibilità che la normativa venga corretta e modificata in Parlamento, alimentando le preoccupazioni della Cgil.

Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, si dice tutt’altro che ottimista.

“Questa maggioranza, con la Lega in testa, potrebbe utilizzare percorsi più agevoli per migliorare la legge dal loro punto di vista e bypassare eventuali ostacoli. Con i numeri che hanno in Parlamento, il rischio è reale”.

Il nodo del referendum

Uno degli aspetti più critici secondo Ricci è la possibilità di evitare un referendum sull’autonomia differenziata, richiesto da oltre un milione di cittadini.

“La legge Calderoli mina l’unità del Paese e rappresenta un rischio per il futuro della solidarietà nazionale. Per noi l’unico obiettivo resta l’abrogazione totale di questa normativa iniqua e ingiusta”.

La Cgil, in attesa della relazione definitiva della Corte Costituzionale, ribadisce il proprio impegno a contrastare ogni tentativo di portare avanti la legge. Per Ricci, la battaglia continua:

“Resteremo in campo per difendere i principi fondanti della Costituzione e l’unità del Paese, contro un progetto che acuisce le diseguaglianze territoriali”.


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