Vincenzo De Luca e Roberto Fico Regione Campania

Il dibattito all’interno del centrosinistra campano si infiamma in vista delle elezioni regionali, con due protagonisti al centro della scena: Vincenzo De Luca e Roberto Fico. Da un lato, il governatore campano uscente continua a denunciare un atteggiamento ostile da parte del Partito Democratico, che a suo dire gli impedisce di candidarsi per un terzo mandato. Dall’altro, l’ex presidente della Camera e dirigente del Movimento 5 Stelle, insiste sulla necessità di costruire un’alleanza ampia e strutturata, seguendo il “modello Napoli” sperimentato con successo nella vittoria di Gaetano Manfredi.

De Luca, intervenendo a Napoli alla presentazione del libro Photoansa, ha duramente attaccato il suo stesso partito, accusandolo di ipocrisia e autoreferenzialità. Secondo il governatore, nel PD decidono “una ventina di capi corrente, paragonabili al Pcus di Breznev o alle idee di Kim Jong-un“, che si muovono con logiche di potere interne e penalizzano chi, come lui, non ha mai fatto parte di gruppi o sottogruppi.

A sostegno della sua posizione, De Luca ha citato i casi di Andrea Orlando in Liguria e Antonio Decaro in Puglia, candidati senza che vi fossero contestazioni, nonostante lunghi percorsi politici. “Altro che terzo mandato, è una grande manfrina, una aggressione a un uomo libero”, ha tuonato, ribadendo di voler continuare per la sua strada.

Il governatore ha poi criticato il governo Meloni e lo stesso PD per aver impugnato la legge della Campania sul terzo mandato, quando invece provvedimenti analoghi in Piemonte non avevano subito la stessa sorte. “Vergogna al governo e all’opposizione, si è calpestato il principio della legge uguale per tutti”, ha affermato.

Nel frattempo, Roberto Fico ha lanciato un appello per costruire – qualcuno dice per sé – un’alleanza ampia e competitiva, senza partire dai nomi, ma dai contenuti e da un perimetro politico condiviso. “Non si parte mai dai nomi, si deve decidere cosa fare. I nomi sono l’ultima parte del percorso”, ha dichiarato.

Anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha difeso il progetto di un centrosinistra coeso, ricordando che il modello di coalizione tra PD e M5S ha funzionato bene in città. Secondo Manfredi, questa alleanza rappresenta la giusta sintesi tra riformismo liberale e cattolico e la richiesta di maggiore giustizia sociale, elementi fondamentali per costruire un’offerta politica in grado di contrastare una destra sempre più compatta.

Con le regionali all’orizzonte, la sfida del centrosinistra in Campania si gioca su due fronti: da un lato, la gestione delle tensioni interne, con De Luca sempre più distante dal PD nazionale, dall’altro, la capacità di replicare il “modello Napoli” su scala regionale, un’operazione che dovrà dimostrare di poter tenere insieme le diverse anime della coalizione.


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