La trentesima edizione del rapporto “Ecosistema Urbano” di Legambiente, cioè il punto annuale sulle performance ambientali delle città italiane, vede come di consueto Napoli nei bassifondi della classifica. Stilata in base a 19 parametri che prevedono l’assegnazione di un punteggio massimo teorico di 100 punti (“costruito caso per caso sulla base di obiettivi di sostenibilità”), la graduatoria vede infatti il capoluogo campano al 98mo posto su 105 città.
Le prime in classifica
In regione si classifica prima Benevento (al 59mo posto nazionale, col punteggio di 56,42), poi Avellino (60ma, punteggio 56,38), quindi Salerno (al 77mo posto col punteggio di 48,37), seguita da Caserta (88ma con 45,14 punti), e infine Napoli (98ma, col punteggio di 39,12). Nel Paese le città più green sono Trento con 85,86 punti, seguita da Mantova con 82, e terza Pordenone con 81,41 punti. Dietro Napoli e in fondo alla classifica ci sono tre province siciliane: al 103mo posto Caltanissetta con 34,82 punti, al 105mo posto ex aequo Catania e Palermo con 20,86 punti.
Come spiega Legambiente – che ha stilato il report in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore – i problemi in Italia sono sempre gli stessi: dal punto di vista dell’ecosostenibilità la crescita globale è lenta e le problematiche urbane sempre quelle: smog, trasporti, spreco idrico, e troppe auto in circolazione sono le questioni più critiche da affrontare.
Napoli nel dettaglio
Per Napoli, in particolare, si evidenzia la scarsissima diffusione del solare termico e fotovoltaico, ma anche una raccolta differenziata ferma oramai al palo al 37,8% (100mo posto nazionale), poco sopra quel 35% che era l’obiettivo normativo addirittura da raggiungere nel 2006, in un’altra “era” della raccolta rifiuti in Italia ed in Europa.
Con 13,5 metri quadri di verde fruibile per abitante, Napoli è inoltre tra le città messe peggio del Paese anche in quest’altro indicatore. Di verde urbano fruibile ne hanno di più tutte le grandi città, senza voler parlare delle vette assolute e lontanissime di Isernia (1 km quadrato ad abitante), Trento (più di 400 metri quadri) o Bolzano (più di 200).
Drammatica anche la situazione delle piste ciclabili, una vera e propria debacle per il capoluogo partenopeo: Napoli ogni 100 abitanti ne registra 0,35 metri. Per capirci: Milano 5,39, Roma 1,33, Torino 8,2, Firenze 10,73, Bologna 17,01. Mantova, prima nel Paese, addirittura 41,22.
Infine, conseguenza anche e soprattutto di un’enorme presenza e uso di mezzi di locomozione a motore, in fatto di biossido di azoto nell’aria Napoli è tra le città con situazioni critiche, in cui almeno una centralina ha rilevato concentrazioni medie annue superiori a 8.
I dati migliori riguardano il numero di vittime della strada (5ta con un calo anno su anno del 10%), e il numero dei passeggeri del trasporto pubblico (10ma per viaggi/abitante/anno).