Fondi europei coesione

Firmato l’Accordo di Partenariato che definisce la cornice strategica di riferimento per la programmazione della politica di coesione in Italia per il ciclo 2021-2027. Sono circa 43 miliardi di euro di fondi strutturali europei previsti per il nostro Paese e di questi oltre 31 miliardi di euro sono destinati al Sud. Si tratta della cifra più alta mai assegnata all’Italia, circa il 22% in più rispetto al ciclo di programmazione precedente. Ma non solo.

A questi fondi vanno aggiunte risorse nazionali per oltre 32 miliardi di euro (anche queste incrementate di oltre il 6% rispetto al passato) che portano il totale degli investimenti a oltre 75 miliardi di euro tra fondi europei e quota di cofinanziamento nazionale. Ed è bene precisare che sono risorse aggiuntive rispetto a quelle del Pnrr (209 miliardi di euro) ed a quelle del Fondo Nazionale per lo Sviluppo e la Coesione, che per l’80% sono destinate al Mezzogiorno. In particolare, al netto della quota riservata alla Cooperazione Territoriale Europea, alle regioni meno sviluppate sono destinati 46,5 miliardi di euro (63%), alle regioni più sviluppate 23,8 miliardi di euro (32%) ed alle regioni in transizione 3,6 miliardi (5%).

Carfagna: “Un’opportunità da non sprecare”

Piena soddisfazione è espressa dal Ministro per il Sud ormai uscente, Mara Carfagna: “Affidiamo all’Agenzia per la Coesione Territoriale poteri di affiancamento ed anche di sostituzione degli enti che per qualunque ragione dovessero risultare inadempienti. In questo modo estendiamo ai fondi strutturali il “metodo Pnrr”, nella consapevolezza che per il Paese si apre un’enorme e straordinaria opportunità dovuta alla coincidenza tra Pnrr e nuovo ciclo di programmazione. Un’opportunità che non possiamo assolutamente sprecare”. Fondi consistenti e di grande utilità ma lo scenario politico italiano desta forte preoccupazione. Queste risorse vanno impiegate in maniera corretta e puntuale. La caduta del governo mette a rischio la spesa dei fondi Ue e tra questi pure quelli relativi al Pnrr.

L’attuazione del Pnrr

Come ha riferito il premier dimissionario Mario Draghi nel suo recente discorso al Senato “tutti gli obiettivi relativi al Pnrr degli ultimi 2 semestri sono stati centrati per finanziamenti pari a circa 40mld di euro. Per fine anno bisogna portare a termine decine di altri progetti che valgono ulteriori 20mld di euro. Ed entro fine anno, sempre per il Pnrr, bisogna approvare leggi e riforme”. La caduta del governo mette tutto pericolosamente a rischio. Dopo le elezioni del 25 settembre bisognerà formare immediatamente il governo per non perdere nessuna risorsa fondamentale per l’Italia.

M. Alt.