Massimo De Salvo Confapi Matera

Massimo De Salvo è presidente Confapi Matera e imprenditore operante nel settore frozen food e della trasformazione ittica con l’azienda di famiglia De.Ra.Do Srl. A lui è toccato trainare l’associazione nel periodo di transizione della pandemia, raggiungendo traguardi che hanno trovato riconoscimento unanime di tutti gli associati.

Gli stabilimenti aziendali si estendono su una superficie di 25.000 mq all’interno della zona Industriale La Martella a Matera: un impianto di circa 3.000 mq ospita il centro di lavorazione dei prodotti ittici, il secondo accoglie 20.000 mc di celle a bassa temperatura (-25°C) e rappresenta il polo della distribuzione. La storia dell’azienda è fatta di tanta passione e scelte audaci. Oggi, il connubio tra tradizione e innovazione è lo spirito che guida l’azienda.

In cosa consiste la sua attività imprenditoriale e come sta fronteggiando le difficoltà del periodo, dalla Pandemia al caro energia?

La De.Ra.Do nasce nel 2000 da uno spin-off dell’azienda De Salvo fondata nel 1967. E’ un’impresa, dunque, a carattere familiare di seconda generazione con tanti anni di esperienza nel settore della ristorazione. Nello specifico ci siamo specializzati nella lavorazione di prodotti ittici freschi e surgelati destinati al mondo Horeca. Abbiamo un target molto elevato che ci consente di interagire con un tipo di ristorazione di alto livello soprattutto in Puglia, Basilicata, parte della Campania, Vallo di Diano e Calabria. Come tantissime imprese nel 2020, anno della Pandemia, siamo stati fermi, non avevamo clienti perché tutta la ristorazione era bloccata. Nel post pandemia, poi, c’è stata una vera e propria esplosione nei volumi e nella fidelizzazione del cliente. Il settore della ristorazione è decisamente rifiorito, sebbene l’ennesima batosta del caro energia, per molte imprese, soprattutto quelle più piccole, stia mettendo a dura prova la capacità di resistenza di queste ultime. Noi, ci stiamo attrezzando con metodi alternativi, come gli impianti fotovoltaici, ma non tutti hanno questa possibilità”. 

Da circa tre anni è alla guida di Confapi Matera. Quali sono stati gli strumenti messi in campo e i provvedimenti adottati?

Insieme alla Coldiretti, Confapi Matera, è la prima realtà associativa della Basilicata. Contiamo circa 400 associati. Un grandissimo risultato, tenendo conto del territorio. Questo è stato possibile grazie a una libertà di base che ci consente di non essere schiavi di nessuno, neanche della politica. Soprattutto nel corso della Pandemia abbiamo continuato a sostenere le imprese facendoci portavoce di istanze e fornendo servizi. Stiamo conducendo una battaglia per tagliare la bolletta del gas anche alle imprese così come si sta operando grazie ad una legge regionale per i cittadini lucani. Un’iniziativa, che si potrebbe realizzare attraverso l’adozione di una legge regionale ad hoc da sottoporre alla commissione europea. Un provvedimento che potrebbe salvare centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro”. 

Cosa pensa della definizione ‘Sovranità alimentare’ adottata dal neo ministro per l’Agricoltura?

E’ una terminologia già ampiamente usata in Francia e oggi approdata anche in Italia. Se con ‘sovranità alimentare’ si intende difendere il Made in Italy ben venga questa definizione. E’ giusto difendere ciò che è nostro e valorizzarlo al massimo”. 

Quali strumenti può adottare il nuovo governo per aiutare le imprese?

Il Governo è vincolato alle norme europee. Quello che può fare, al di là dei sostegni che fino ad oggi ha messo in campo, è dare fiducia alle imprese, incoraggiare gli imprenditori a innovarsi, sostenere i propri prodotti, perché il mondo dell’imprenditoria è un mondo sano”.