De Luca Calderoli autonomia differenziata

A margine dell’inaugurazione del Complesso di San Marco a Rota, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso forti preoccupazioni riguardo l’autonomia differenziata e la proposta di premierato, evidenziando i rischi per gli equilibri costituzionali e la democrazia del Paese.

De Luca ha definito la legge sull’autonomia differenziata una “scelta grave” che minaccia di dividere l’Italia e penalizzare gravemente il Sud. Secondo il governatore campano, l’autonomia differenziata permetterebbe alle regioni del Nord di trattenere il residuo fiscale e i tributi nazionali come Irap e Irpef. Questo solleverebbe questioni cruciali su dove reperire i fondi necessari per colmare il divario tra Nord e Sud.

Sanità e scuola a rischio 

Un punto critico sottolineato da De Luca riguarda l’impatto dell’autonomia differenziata sulla sanità. Attualmente, esiste un contratto nazionale unico per il settore sanitario, che include medici, infermieri e personale amministrativo. Con l’autonomia differenziata, una regione più ricca potrebbe introdurre un contratto integrativo regionale, permettendo di pagare i medici molto di più rispetto alle regioni meridionali. Questo, secondo De Luca, porterebbe a un “disastro per la sanità pubblica” e a una massiccia emigrazione di giovani medici dal Sud al Nord. Il medesimo discorso vale anche per il settore scolastico.

La questione dei Lep

Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla mancata definizione dei Lep (Livelli Essenziali di Prestazione). Questi dovrebbero garantire un livello uniforme di servizi a tutti i cittadini italiani, da Nord a Sud. De Luca ha evidenziato che l’assenza di una chiara definizione dei Lep potrebbe accentuare ulteriormente le disuguaglianze territoriali, facendo sì che le regioni ricche diventino sempre più ricche mentre quelle povere si impoveriscano ancora di più.

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