L’Istat ha pubblicato i dati sull’export italiano relativi al terzo trimestre 2024, evidenziando un quadro economico caratterizzato da profonde differenze territoriali e di settore. Il Nord-Ovest registra una crescita congiunturale del +0,9%, il Centro un incremento lieve del +0,2%, mentre il Nord-Est subisce una flessione dell’1,2% e il Sud e le Isole mostrano un crollo significativo del 6,5%.
La performance dell’export nei primi nove mesi del 2024 evidenzia un calo complessivo del valore delle esportazioni nazionali pari a -0,7% su base annua, con differenze rilevanti tra le aree del Paese. Il Nord-Ovest segna una diminuzione del 2,2%, il Nord-Est e il Sud dell’1,8%, e le Isole dell’1%. Solo il Centro mostra una crescita del 2,9%, trainata da regioni come la Toscana e il Lazio.
Tra le regioni in maggiore difficoltà spiccano la Basilicata (-44,2%), le Marche (-31%) e la Liguria (-21,3%), penalizzate dal calo delle esportazioni di autoveicoli e prodotti farmaceutici. Al contrario, tra le regioni più dinamiche figurano la Calabria (+20,9%), la Toscana (+11,7%) e il Molise (+11,5%), grazie alla crescita nei settori della gioielleria, degli articoli sportivi e farmaceutici.
Settori e mercati: dinamiche contrastanti
L’andamento dei settori produttivi e dei mercati esteri riflette ulteriormente questa polarizzazione. Le Marche sono particolarmente colpite dalla riduzione delle vendite di prodotti farmaceutici verso la Cina (-93,4%) e il Belgio (-44,8%), mentre il Piemonte e la Basilicata soffrono per la contrazione dell’export di autoveicoli.
Al contrario, le dinamiche positive si concentrano su settori come la gioielleria e i prodotti farmaceutici, con la Toscana che segna una crescita significativa delle esportazioni verso Turchia (+245,1%), Stati Uniti (+18,6%), Germania (+13,9%) e Francia (+7,8%). Anche Campania e Lazio registrano aumenti significativi nei mercati svizzeri, americani e belgi.
Analisi territoriale e prospettive
Il commento dell’Istat sottolinea come il Sud e le Isole siano le aree più penalizzate dalla contrazione dell’export, con performance negative particolarmente marcate rispetto al 2023. Il Centro, invece, si distingue per una resilienza economica, sostenuta dalla crescita dei settori ad alto valore aggiunto come la gioielleria e i prodotti farmaceutici.
Guardando al futuro, sarà cruciale per le regioni in difficoltà diversificare i mercati di riferimento e investire in settori strategici per contenere l’impatto di contrazioni strutturali, come quelle legate agli autoveicoli o alla cantieristica navale.
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