Secondo l’ultimo rapporto dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l’inflazione annuale ha registrato un’ulteriore riduzione, passando dal 4,7% di agosto al 4,4% di settembre 2024. Questo dato è il riflesso di un calo dell’inflazione in 27 dei 38 Stati membri dell’organizzazione, mentre in 6 Paesi è stato registrato un aumento e in altri 5 un valore stabile.
L’Italia registra un calo significativo: nel nostro Paese, l’inflazione è scesa dallo 1,1% di agosto allo 0,7% di settembre, confermando un trend di rallentamento che si distingue tra i Paesi OCSE. Questi dati suggeriscono una graduale ripresa della stabilità dei prezzi e offrono una prospettiva positiva rispetto alle recenti fluttuazioni.
Differenze tra Paesi Membri
Il quadro dell’inflazione non è omogeneo. Se in gran parte degli Stati OCSE si osserva una riduzione, vi sono eccezioni dove l’inflazione è aumentata, dimostrando che la gestione dei prezzi varia notevolmente da un Paese all’altro. In Italia, l’inflazione inferiore all’1% è stata sostenuta in particolare da una stabilità dei prezzi energetici e alimentari, che si riflette su beni di largo consumo e sui servizi.
Le dichiarazioni dell’OCSE evidenziano che i recenti cali rappresentano un segnale di consolidamento di una tendenza discendente e confermano l’efficacia delle politiche messe in atto per contenere l’inflazione. Tuttavia, l’organizzazione invita a proseguire con misure di monitoraggio e politiche prudenti, soprattutto nei Paesi dove l’inflazione ha invece registrato un aumento.
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