Export

A settembre 2024, l’interscambio commerciale tra l’Italia e i Paesi extra UE mostra un calo congiunturale per entrambi i flussi, con una riduzione delle importazioni del 1,5% e delle esportazioni dello 0,4% rispetto al mese precedente. La flessione dell’export è principalmente dovuta alla diminuzione delle vendite di energia (-14,3%) e beni di consumo non durevoli (-4,9%). Per l’import, invece, il calo deriva da una riduzione degli acquisti di energia (-7,6%), beni strumentali (-3,6%) e beni intermedi (-1,5%).

Trend del terzo trimestre 2024: lieve crescita per alcuni settori

Nel terzo trimestre del 2024 si registra un calo dell’export del 1,9% rispetto al trimestre precedente, che interessa tutti i principali settori ad eccezione dei beni intermedi (+1,8%). D’altra parte, l’import si riduce in maniera contenuta (-0,1%) grazie all’incremento delle importazioni di beni di consumo durevoli (+4,8%), beni intermedi (+2,3%) e energia (+1,6%), che bilanciano la contrazione dei beni di consumo non durevoli (-5,0%) e dei beni strumentali (-1,0%).

Saldo commerciale positivo: riduzione del deficit energetico

A settembre 2024, il saldo commerciale italiano con i Paesi extra UE si conferma positivo, raggiungendo i 3.657 milioni di euro contro i 2.817 milioni registrati nello stesso mese del 2023. Il deficit energetico si riduce da -5.493 milioni a -3.926 milioni su base annua, a conferma di una ripresa delle condizioni nel settore energetico. Tuttavia, l’avanzo per i prodotti non energetici si restringe, passando da 8.310 milioni a 7.583 milioni.

Dinamiche regionali e settoriali

Dal punto di vista geografico, l’export subisce una flessione significativa verso i principali mercati extra UE, con riduzioni verso Stati Uniti (-13,4%), Giappone (-12,3%) e Cina (-5,2%). Di contro, si registrano incrementi nelle esportazioni verso Svizzera (+18,3%), Turchia (+17,3%) e Paesi OPEC (+10,2%).

Sul fronte delle importazioni, i dati confermano un’ampia riduzione degli acquisti da Paesi OPEC (-38,1%), Regno Unito (-25,7%) e India (-17,9%). Le importazioni da ASEAN (+25,6%) e Cina (+20,9%) aumentano invece in modo significativo.


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