Pil Italia imprese
Foto Marco Alpozzi/LaPresse

Il Pil italiano è atteso continuare a crescere sia nel 2022 (+2,8%) sia nel 2023 (+1,9%), seppur in rallentamento rispetto al 2021. Lo rileva l’Istat nel report ‘Le prospettive per l’economia italiana 2022-2023’.

“Le prospettive per i prossimi mesi sono caratterizzate da elevati rischi al ribasso quali ulteriori incrementi nel sistema dei prezzi, una flessione del commercio internazionale e l’aumento dei tassi di interesse”, puntualizza l’Istat, aggiungendo che “anche le aspettative di famiglie e imprese potrebbero subire un significativo peggioramento”. La stima del Governo nel Def di aprile era per quest’anno di un Pil a +3,1%.

Inflazione e prezzi in crescita

Sul fronte inflazione, “la crescita è attesa proseguire nei prossimi mesi per poi attenuarsi, anche se con tempi e intensità ancora incerti”, rileva l’Istituto di statistica, spiegando che nella media del 2022 il tasso di variazione del deflatore della spesa delle famiglie è previsto crescere (+5,8% da +1,7% nel 2021) mentre il deflatore del Pil segnerà un +3,4% (+0,5% nel 2021). “Nell’ipotesi che le pressioni al rialzo dei prezzi delle materie prime siano contenute e in presenza di una stabilizzazione del petrolio e del cambio, nel prossimo anno l’inflazione è attesa in parziale decelerazione”, aggiunge l’Istat.

Prezzi per energia: imprese e famiglie a rischio

Si prevede, inoltre, che la crescita dei prezzi dei beni energetici contribuisca a un deciso aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti nell’anno corrente (+5,8%), i cui effetti dovrebbero attenuarsi nel 2023 (+2,6%).

Le prospettive per i prossimi mesi sono caratterizzate da elevati rischi al ribasso quali ulteriori incrementi nel sistema dei prezzi, una flessione del commercio internazionale e l’aumento dei tassi di interesse. Anche le aspettative di famiglie e imprese potrebbero subire un significativo peggioramento.