Il settore manifatturiero italiano ha subito una nuova contrazione a settembre 2024, proseguendo una tendenza negativa iniziata sei mesi fa. Secondo i dati dell’Indice PMI (Purchasing Managers’ Index), l’indicatore si è attestato a 48,3, in calo rispetto al 49,4 registrato ad agosto. Si tratta di un ulteriore segnale di difficoltà per il comparto industriale, con un deterioramento ancora più marcato dei livelli di produzione, nuovi ordini e giacenze di acquisti.
Declino della produzione e della domanda
Il rapporto evidenzia che la principale causa del peggioramento è la debolezza della domanda, sia a livello interno che estero. I nuovi ordini, sia nazionali che internazionali, sono diminuiti a settembre con un ritmo più rapido rispetto ai mesi precedenti. Questo ha avuto un impatto diretto sulla produzione, che ha registrato un calo più veloce rispetto ad agosto, mettendo in difficoltà i piani produttivi delle aziende manifatturiere.
Secondo la nota, il declino ha colpito in particolare tre dei cinque componenti chiave del PMI: la produzione, i nuovi ordini e le giacenze dei fattori produttivi. Le aziende, infatti, stanno riducendo le scorte e gli acquisti in risposta al calo della domanda, cercando di contenere i costi in un contesto di incertezza economica.
Una contrazione che dura sei mesi
L’indice PMI a settembre segna il sesto mese consecutivo di contrazione per il settore manifatturiero, confermando una tendenza di indebolimento costante. Un valore dell’indice inferiore a 50 indica una contrazione, mentre valori superiori a 50 segnalano espansione economica. Il calo sotto la soglia di 50 continua a preoccupare gli analisti, che vedono una difficoltà crescente per l’economia italiana nel superare le sfide attuali.
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