L’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha duramente criticato l’attuale amministrazione guidata da Gaetano Manfredi, accusandola di mettere in vendita parti pregiate della città e di esternalizzare servizi strategici, arrecando danni significativi alla comunità. De Magistris ha sottolineato che se la sua amministrazione avesse avuto un decimo delle risorse attualmente disponibili, i servizi cittadini avrebbero potuto beneficiare di miglioramenti eccellenti. “Nonostante la mancanza di fondi, abbiamo trasformato Napoli dalla ‘città dei rifiuti’ a una meta di primo piano per turismo e cultura”, ha dichiarato.
La giunta Manfredi è sotto accusa per aver affidato la riscossione di imposte e tasse a una società esterna, ‘Napoli obiettivo valore’. Secondo de Magistris, questa società è stata incaricata nonostante una sentenza dei giudici tributari di Napoli che ne dichiara l’inadeguatezza operativa, rendendo plausibile la restituzione di quanto già incassato. Inoltre, de Magistris ha contestato l’aumento delle imposte e l’introduzione di nuove tasse da parte dell’attuale amministrazione, accusando Manfredi di far pagare ai cittadini le conseguenze di un’amministrazione finanziaria inefficace.
“Ci troviamo di fronte a un’inadeguatezza sconcertante del sindaco Manfredi e del super assessore al Bilancio, Pierpaolo Baretta, che ha ricoperto ruoli importanti nei governi Letta, Renzi, Gentiloni e Conte 2”, ha proseguito de Magistris. “È solo incapacità amministrativa o c’è qualcosa di più dietro l’esternalizzazione di un servizio così importante?”
Queste accuse sollevano interrogativi sulla gestione delle risorse e sull’affidamento dei servizi pubblici da parte dell’amministrazione Manfredi. La decisione di esternalizzare un servizio cruciale come la riscossione delle imposte, in presenza di dubbi sulla competenza della società incaricata, solleva preoccupazioni significative riguardo alla trasparenza e all’efficacia della gestione cittadina.
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