La lotta all’evasione fiscale. È questo uno dei principali obiettivi dell’amministrazione centrale partenopea per dare risposte ai contribuenti regolari, fornire maggiori servizi ai cittadini ed anche per risanare le casse del Comune di Napoli. La lotta all’evasione fiscale, inoltre, è uno dei principali punti propedeutici al Patto per Napoli firmato il 29 marzo 2022 tra il premier Mario Draghi ed il sindaco Gaetano Manfredi.
Una cifra complessiva di circa 1,3 miliardi di euro erogati in tranche annuali fino al 2042 per sostenere il risanamento economico dell’amministrazione e dare migliori servizi ai cittadini. Fondi che, però, richiedono una forte lotta all’evasione fiscale che risulta ancora notevole in città per Tari, Imu e multe. Motivo per il quale il Comune di Napoli ha inteso affidare la riscossione ad una società specializzata. E sono oltre 200mila le cartelle esattoriali che stanno per arrivare ai napoletani contenenti avvisi di pagamento per tasse sulla casa (Imu), imposte sui rifiuti (Tari) e multe stradali non versate negli anni. In alcuni casi si tratta di soggetti che non hanno mai dichiarato nulla al Comune e che sono difatti sconosciuti al fisco.
L’evasione ‘trasversale’
Contribuenti fantasma anche per problemi nei recapiti, nelle domiciliazioni o nelle intestazioni che negli anni non sono mai stati corretti. Un’evasione fiscale presente in tutti i quartieri, dalle aree più difficili a quelle cosiddette bene. E per migliorare gli accertamenti e la riscossione dei tributi è stato siglato anche un protocollo tra Palazzo San Giacomo e la fondazione IFEL, presieduta da Alessandro Canelli. Tra gli obiettivi l’aggiornamento del Regolamento Tari dell’ente per l’efficientamento dei sistemi di riscossione ordinaria.
In particolare l’accordo prevede studio ed esame delle norme e dei regolamenti per l’aggiornamento del Regolamento generale delle Entrate del Comune; collaborazione per la predisposizione del Piano Generale degli Impianti Pubblicitari del Comune; efficientamento delle procedure interne di revisione degli atti regolamentari.
Il Protocollo d’Intesa è a titolo gratuito ed ha una durata di tre anni. Alla scadenza, valutati gli esiti dell’attività svolta, potrà essere rinnovato con apposito ed espresso atto. Sarà costituito, entro 30 giorni, un “Gruppo di lavoro” composto da esperti indicati dal Comune di Napoli e IFEL per stabilire le modalità operative del lavoro da portare avanti. Un altro obiettivo riguarda il potenziamento delle risorse umane nell’amministrazione pubblica. Occorrono figure qualificate ed un numero del personale adeguato per consentire alla macchina amministrativa di funzionare e portare a casa dei risultati, come ad esempio intercettare e spendere i fondi Ue e del Patto per Napoli ed anche ridurre l’evasione. Secondo il rapporto della Fondazione IFEL, infatti, dal 2007 al 2021 c’è stato un calo del personale di dipendenti del comparto comunale pari al 28%.
A Napoli evasione sfiora l’80%
Ad intervenire per dare maggiori dettagli sul tema è il presidente della commissione bilancio del Comune di Napoli, Walter Savarese: “Nell’ultimo bilancio del Comune sono contenuti numeri indicativi che inducono a riflettere: solo il 38% dei napoletani paga la Tari mentre per l’Imu siamo al 28%. Questi dati fanno registrare un mancato incasso negli ultimi 5 anni pari a 310 milioni di euro. Per le multe la riscossione si attesta intorno al 16% per cui i mancati incassi ammontano a circa 880 milioni; sul Patrimonio, ovvero ai canoni che il Comune non riscuote per i suoi immobili la riscossione è ferma al 15%, e la perdita è di 264 milioni. “Napoli Obiettivo Valore”, che dallo scorso mese di aprile si occupa della gestione delle entrate tributarie ed in particolare di recuperare le mancate entrate grazie ad una infrastruttura altamente tecnologica, si sta attivando in tal senso ed a breve molti napoletani riceveranno avvisi di pagamento”.
L’amministrazione fa sapere che l’intenzione è pianificare i pagamenti insieme ai cittadini in base al reddito, con l’obiettivo che ogni cittadino paghi il giusto al fine anche di ridurre le tariffe e migliorare i servizi. Inoltre gli ultimi mesi del 2023 verranno utilizzati per uno screening accurato dei morosi e per l’individuazione di nuovi contribuenti, mai iscritti nei registri.
di M. OLA.