Nucleare Pichetto fratin sondaggio

Il disegno di legge delega sul nucleare, pronto per essere discusso al primo Consiglio dei Ministri utile, segna un momento cruciale per il ritorno del nucleare nel dibattito politico ed energetico italiano. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha dichiarato che il provvedimento mira a rilanciare il nucleare di nuova generazione come tecnologia strategica per la transizione energetica, con l’adozione di un Programma nazionale per il nucleare sostenibile e la creazione di una Autorità di sicurezza nucleare.

L’Italia, tuttavia, ha una storia complessa con il nucleare. Nel novembre del 1987, dopo il disastro di Chernobyl, si tennero tre referendum abrogativi promossi dal Partito Radicale, dai Verdi e da Democrazia Proletaria, che segnarono l’abbandono della politica nucleare del Paese. I quesiti referendari riguardavano temi chiave come la localizzazione delle centrali nucleari, il finanziamento statale ai Comuni che ospitavano centrali sul proprio territorio e la partecipazione dell’Enel a progetti nucleari all’estero.

Il primo quesito propose di abolire la norma che consentiva al CIPE di decidere sulla localizzazione delle centrali nucleari nel caso in cui gli enti locali non agissero entro i termini stabiliti. Il secondo puntava a eliminare i contributi statali compensativi per i Comuni che ospitavano centrali nucleari o a carbone. Infine, il terzo quesito riguardava l’abrogazione della possibilità per l’Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all’estero. Gli italiani votarono in larga maggioranza per l’abrogazione delle norme, sancendo di fatto una chiusura del Paese al nucleare.

Oggi, a distanza di quasi 40 anni, il governo intende riaprire il capitolo nucleare, sottolineando come le nuove tecnologie di quarta generazione possano garantire sicurezza e sostenibilità, in un contesto di crescente crisi climatica ed energetica. “Questo disegno di legge – ha spiegato Pichetto – rappresenta un passo decisivo verso una politica energetica all’avanguardia, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e aumentare l’indipendenza energetica del Paese”.

La riforma, oltre a definire un chiaro procedimento autorizzativo per i nuovi impianti, punta al potenziamento delle competenze settoriali, investendo nel know-how tecnologico per rendere l’Italia competitiva nel panorama energetico internazionale.


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