Dal 30 giugno scattano le sanzioni per tutte le attività che non accettano pagamenti mediante carte di credito. Fino ad ora vige già l’obbligo di accettare transazioni non in contanti ma non vi è la parte sanzionatoria. Un provvedimento monco che lascia difatti discrezionalità all’esercente. Ma da giovedì 30 giungo cambiano le cose e scattano sanzioni per esercenti, commercianti, tassisti e professionisti.
Le sanzioni
Chi non accetterà pagamenti col Pos rischierà una sanzione fissa di 30 euro alla quale si aggiunge il 4% del valore complessivo della transazione. Un provvedimento che facilita i consumatori e mira a combattere l’evasione fiscale ma gli addetti ai lavori chiedono di abbattere i costi delle transazioni bancarie, che sono un ulteriore costo che pesa sulle aziende. Delle agevolazioni sono già previste per imprenditori e lavoratori autonomi che nell’anno precedente abbiano avuto ricavi e compensi inferiori a 400mila euro ma alle istituzioni si chiedono maggiori sforzi. Le associazioni, inoltre, invitano tutti gli operatori economici a dotarsi del Pos.
L’attenzione è puntata maggiormente su diverse attività. Tra queste quelle dedicate ai servizi alla persona, nelle quali tradizionalmente si usa più il contante, ed in quelle del comparto turistico visto che i vacanzieri usano molto la moneta elettronica.
“L’iniziativa di introdurre le sanzioni – dice Fabrizio Luongo, vicepresidente della Camera di Commerci di Napoli, – difatti rende vero l’obbligo di accettare pagamenti col Pos. Prima era solo un auspicio. Questo ci mette al passo con l’Europa e dà sicurezza a cittadini e turisti che possono camminare senza soldi in tasca. Ma al tempo stesso è un fardello sulle imprese per il costo delle transazioni. È opportuno che il governo intervenga. Inoltre potrebbero esserci difficoltà per le aziende poco tecnologiche che devono affrontare questo aspetto”.
A sostenere il provvedimento è il presidente di Aicast Antonino Della Notte: “I pagamenti elettronici sono diffusi e tutti devono accettarli, poi è il cliente a decidere come vuole pagare. Ben vengano le sanzioni affinché tutti si mettano sulla linea europea”.
Ad intervenire in maniera critica sul tema è il presidente di Confapi Napoli, Raffaele Marrone: “Sanzionare dopo un periodo così duro per gli imprenditori è una brutalità. Sicuramente invitare ad un aggiornamento di servizio per essere più performanti sarebbe stata accolto meglio. Inoltre obbligo in questo caso comporta altri costi e per molte attività far quadrare i conti significa anche risparmiare su alcuni servizi”.
M. Alt