Cristian Camisa Confapi imprese

Un giudizio misto, fatto di “luci e ombre”, è stato espresso da Confapi sulla Legge di Bilancio tramite il presidente dell’associazione, Cristian Camisa. L’associazione ha apprezzato alcune conferme della manovra, ma ha sottolineato che le risorse previste, sebbene contingentate, potrebbero non essere sufficienti per supportare adeguatamente le Pmi italiane in questo momento cruciale.

“Sappiamo bene che le risorse sono limitate e che si continua su una strada tracciata – ha dichiarato Camisa – e comprendiamo che è difficile in questo contesto generare misure strutturali ed espansive in grado di dare slancio al nostro sistema industriale. La nostra valutazione sulla manovra è prudente: ci sono elementi positivi, ma emergono anche preoccupazioni per misure che potrebbero rivelarsi insufficienti, quando non addirittura ostacolanti, per le nostre Pmi industriali”.

Tra i punti critici evidenziati, uno riguarda l’articolo 112 della manovra, dedicato al potenziamento dei controlli di finanza pubblica. Camisa ha espresso forti perplessità sulla disposizione che impone alle imprese beneficiarie di finanziamenti pubblici di riservare un posto nei loro organi di controllo a un rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). “Una norma del genere potrebbe essere considerata incostituzionale, invadendo la libertà d’impresa e compromettendo l’autonomia decisionale e organizzativa delle aziende. Questo può ridurre l’efficacia di incentivi fondamentali, come Transizione 5.0 e Industria 4.0, penalizzando le imprese che contano su questi strumenti per innovare e crescere”, ha affermato.

Camisa ha poi portato l’attenzione su due temi cruciali, non contenuti direttamente nel disegno di legge, che per Confapi rimangono prioritari. Il primo è quello del settore automotive, per cui l’associazione chiede un piano di salvaguardia strutturale per sostenere il passaggio all’economia verde. “Serve un piano strutturale che accompagni la filiera verso la transizione ecologica, garantendo il futuro del tessuto produttivo industriale che ne dipende,” ha dichiarato.

Un secondo tema cruciale, ha aggiunto, è quello del costo dell’energia. “L’impatto dei costi energetici è devastante per la competitività delle nostre Pmi rispetto alle aziende degli altri Paesi europei e non europei. Non possiamo più permettere che questo svantaggio persista,” ha detto il presidente.

Infine, Camisa ha espresso la posizione di Confapi rispetto all’articolo 4, che prevede l’ampliamento della web-tax del 3% a tutte le imprese operanti in Italia che generano ricavi digitali. “Questa misura è troppo penalizzante per le Pmi del settore digitale. Confapi chiede che si ripristinino i precedenti parametri, aumentando invece la tassazione solo per i grandi player del web”.

Concludendo, Confapi ha ribadito la propria apertura al dialogo e la disponibilità a collaborare affinché la Legge di Bilancio diventi uno strumento efficace per il sostegno concreto delle piccole e medie imprese italiane.


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