Da flop ingegneristico a smart road. E’ la rivoluzione della Salerno Reggio Calabria. L’autostrada, oggi denominata Autostrada A2 del Mediterraneo, è la più sbeffeggiata del secolo per i suoi interminabili lavori incompiuti, per le problematiche di carattere economico-politico e per le difficoltà geomorfologiche del tracciato.
La storia è cambiata
Da eterna incompiuta, l’Autostrada A2 del Mediterraneo diventerà la prima Smart Road italiana e del mondo. Il progetto reso possibile dal Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e reti 2014-2021 (PON-IN) è in stato di avanzamento e i primi 100 km sono stati già cablati. Smart, per questo tratto lunghissimo, vuol dire esser dotata di un’infrastruttura wireless di ultima generazione che metterà in collegamento Autostrada-Utente-Veicolo. L’autostrada comunicherà dunque con un linguaggio tutto ‘friendly’, segnalando la presenza di cantieri in corso ed eventuali incidenti tramite un’app. Tutta l’infrastruttura sarà alimentata dalle Green Island, aree predisposte alla produzione di energia pulita tramite pannelli fotovoltaici e pale eoliche, oltre a sistemi di ricarica per i veicoli totalmente elettrici.
Eppure sembra un miracolo
Basta pensare al difficile excursus del tratto di strada costruito dal 1962 al 1974 e che nel 1997 si decise di ricostruire ex novo abbattendo il vecchio tracciato, con lavori ultimati solo nel 2016. Dalla fine degli anni ’90 al 2016 una serie di ‘intoppi’ – azioni politiche, difficoltà tecniche, crisi finanziarie delle ditte appaltatrici e infiltrazioni mafiose – hanno portato il costo complessivo dell’opera a circa 8 miliardi di euro. Problemi su problemi che hanno dovuto fare i conti con un contesto territoriale molto complesso. Dall’appennino lucano alla Sila, passando per il Pollino, il percorso prevede montagne a strapiombo sul mare, salite e discese.
L’Anas avrà quindi l’onere di spendere i 21 milioni di euro messi a disposizione per l’ambizioso progetto che in ‘real time’ connetterà strada e utente per una maggiore sicurezza.
