Il Ministero dell’Istruzione ha inviato oggi alle scuole un vademecum con le principali indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19 in ambito scolastico in vista dell’avvio dell’anno 2022/2023.
Il testo sintetizza i documenti elaborati dall’Istituto superiore di sanità nelle scorse settimane, già inviati alle scuole e ai loro dirigenti, e la normativa vigente.
Il vademecum contiene, in particolare, una sezione con le principali domande e risposte sulla gestione dei casi di positività, la didattica digitale integrata, gli alunni fragili, in risposta alle domande pervenute ad oggi dalle scuole.
Le linee guida del Ministero
Con la ripresa delle lezioni a settembre, gli studenti che si ammaleranno di Covid non potranno più fare ricorso alla dad come è stato negli ultimi tre anni di scuola: “la normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus Sars-Cov2, che consentiva questa modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022”, spiega il ministero dell’Istruzione in un vademecum inviato oggi alle scuole con le principali indicazioni in vista dell’avvio dell’anno 2022/2023.
Addio dad
Nè le scuole potranno attivare autonomamente la Didattica digitale integrata: “è scritto in modo esplicito, i positivi non devono fare la ddi, le scuole, dunque, non la faranno.
Ai genitori che lo chiederanno dirò che c’è una disposizione del ministero, il genitore può impugnare la decisione del ministero dell’Istruzione se lo ritiene ma il dirigente scolastico esegue quello che il dicastero decide, le scuole non hanno autonomia decisionale sotto questo aspetto”, spiega Cristina Costarelli, preside del Liceo Scientifico Newton di Roma e a capo di Anp del Lazio.
Mascherina per raffreddati e fragili
A scuola si potrà andare anche se raffreddati ma i sintomi respiratori devono essere “di lieve entità” e le condizioni generali buone e senza febbre.
Niente misurazione febbre
Non è più prevista la misurazione della temperatura all’ingresso ma qualora in classe emergesse che qualcuno tra il personale scolastico o gli studenti presenta sintomi indicativi di infezione da Sars-CoV-2, deve essere ospitato nella stanza dedicata o nell’area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso di bambini o alunni minorenni, devono essere avvisati i genitori. Per il rientro a scuola dei casi confermati è necessario l’esito negativo del test (molecolare o antigenico).
In caso di sintomi Covid
Il documento prevede inoltre che la permanenza a scuola degli alunni non sia consentita nei casi di sintomatologia compatibile con il covid, temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, test per il covid positivo. Il ministero raccomanda la sanificazione ordinaria periodica dei locali, che deve essere straordinaria e tempestiva in presenza di uno o più casi confermati e il ricambio frequente dell’aria. I dirigenti scolastici dovranno chiedere ad Asl e Arpa attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria. Un tema, questo, che ha sollevato in questi giorni le perplessità e le critiche di alcuni presidi.
Il ministero avverte: le misure potranno cambiare
Il ministero infine prevede che “nell’eventualità di specifiche esigenze di sanità pubblica” siano previste “ulteriori misure, che potrebbero essere implementate, singole o associate, su disposizione delle autorità sanitarie per il contenimento della circolazione virale e la protezione dei lavoratori, della popolazione scolastica e delle relative famiglie qualora le condizioni epidemiologiche peggiorino”. Per il presidente nazionale di Anp Antonello Giannelli, il vademecum arrivato oggi dal ministero è “un chiarimento molto opportuno che viene incontro alle tantissime richieste di delucidazioni presentate dalle istituzioni scolastiche. La scelta di pubblicare delle faq aiuta i dirigenti a comprendere e mettere in pratica alcuni aspetti operativi delle recenti indicazioni del ministero della Salute”.