Partenza emigrazione Sud

Le disuguaglianze nei vari ambiti della vita continuano a caratterizzare il contesto italiano, come emerge dalla nuova pubblicazione diffusa durante il settimo Forum on Well-Being dell’OCSE, organizzato in collaborazione con Istat e MEF. A partire dai dati sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes), il rapporto mette in evidenza la complessa rete di differenze che si delineano tra territori, generi, generazioni e livelli di istruzione, individuando i gruppi più vulnerabili e le sfide da affrontare.

Disparità tra Nord e Sud: Un Divario Radicato

I dati mostrano che nelle regioni del Nord gli indicatori di benessere raggiungono spesso valori superiori alla media nazionale, mentre il Mezzogiorno continua a evidenziare un marcato svantaggio, soprattutto nei settori del lavoro e delle relazioni sociali. Il tasso di rischio povertà, ad esempio, è 25 volte più alto tra i giovani del Mezzogiorno con basso titolo di studio (56,7%) rispetto ai coetanei del Nord con una laurea (2,2%).

“La disparità territoriale è uno dei principali ostacoli al raggiungimento di un benessere equo in Italia. Per colmare il divario, servono politiche mirate che possano garantire uguali opportunità in tutto il Paese”, sottolineano gli organizzatori del Forum.

Disuguaglianze di Genere: Progressi nell’Istruzione, ma Persistono Gap nel Lavoro

Sebbene le giovani donne abbiano raggiunto livelli di istruzione elevati (una donna su tre tra i 25 e i 34 anni è laureata, rispetto a uno su quattro tra gli uomini), il mercato del lavoro penalizza ancora fortemente le donne: solo il 56,5% è occupata, rispetto al 76% degli uomini. Le donne restano anche sottorappresentate nelle posizioni di leadership politica e istituzionale. Questo divario, tuttavia, potrebbe attenuarsi in futuro, grazie agli investimenti femminili nell’istruzione e a politiche di sostegno alla conciliazione tra vita privata e lavoro.

“Le competenze e i livelli di istruzione più alti delle donne sono una grande opportunità per ridurre le disparità sul lavoro, se accompagnate da strategie di sostegno,” ha dichiarato una rappresentante del Forum.

L’Istruzione Come Fattore Decisivo per il Benessere

L’istruzione si conferma determinante per il benessere, con un forte gradiente positivo associato al titolo di studio: laureati e diplomati partecipano di più alla vita culturale e hanno più possibilità di trovare occupazione. Ad esempio, la partecipazione culturale è del 64,6% tra i laureati, contro il 12,5% di chi possiede solo un diploma di scuola secondaria inferiore. Una maggiore partecipazione culturale si osserva inoltre tra le donne laureate del Nord rispetto alle donne del Sud con istruzione inferiore.

Disuguaglianze Generazionali: Le Nuove Generazioni tra Tecnologia e Vulnerabilità Economica

Per quanto riguarda le generazioni, la ricerca mostra un vantaggio per i giovani in termini di uso della tecnologia (93,9% dei giovani usa internet regolarmente, contro il 57% degli over 55), ma persistono vulnerabilità economiche significative, in particolare al Sud. I giovani adulti hanno una condizione economica fragile che potrebbe ripercuotersi sul tessuto sociale e sullo sviluppo del Paese.

“Occorre agire tempestivamente per garantire a tutti i giovani un accesso equo al lavoro e a opportunità di crescita,” raccomanda il rapporto OCSE, “per evitare che questa vulnerabilità diventi un freno per il futuro dell’Italia.”

Verso Politiche per un Benessere Equo e Sostenibile

L’analisi dell’OCSE evidenzia come solo interventi che integrano più fattori – dalle barriere di genere alle disparità regionali e generazionali – potranno contribuire a una reale coesione sociale e a uno sviluppo sostenibile. Per l’Italia si delinea una sfida cruciale: garantire uguali opportunità, per promuovere un benessere equo e accessibile a tutti.


Leggi le notizie di Piazza Borsa

Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social FacebookTwitter e LinkedIn