Da oggi, 3 luglio 2024, scatta in tutta Europa l’obbligo di vendere contenitori per bevande in plastica con il tappo progettato per rimanere saldo al contenitore. Questa misura, parte della direttiva sulla plastica monouso (SUP) del 2019, mira a ridurre la dispersione dei tappi nell’ambiente e a incentivare il riciclo completo dei contenitori.
La direttiva SUP e le reazioni in Italia
L’obbligo del “tappo solidale”, così chiamato per la sua caratteristica di rimanere attaccato alla bottiglia anche dopo l’apertura, ha suscitato diverse reazioni in Italia. Durante la campagna elettorale, il leader della Lega Matteo Salvini ha ironizzato sulla misura definendola una delle “eco-follie” di Bruxelles. In risposta, Carlo Calenda di Azione ha pubblicato un video istruttivo su come aprire e richiudere una bottiglietta con il nuovo tappo.
Obiettivi e impatto ambientale
La direttiva SUP ha già vietato dal 2021 la vendita di diversi prodotti in plastica monouso, come piatti, posate, cannucce e cotton fioc. I nuovi requisiti, entrati in vigore oggi, si applicano ai tappi e ai coperchi delle bottiglie di plastica e degli “imballaggi compositi” come i cartoni per latte e succo di frutta. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale di questi articoli, che sono tra i più frequentemente trovati sulle spiagge europee.
Secondo la Commissione Europea, in oltre trent’anni sono stati rinvenuti più di 20 milioni di tappi e coperchi durante le operazioni di pulizia delle spiagge in tutto il mondo, evidenziando il grave impatto ambientale di questi rifiuti. Entro il 2029, gli Stati membri dell’UE dovranno riciclare fino al 90% delle bottiglie di plastica monouso, con un obiettivo intermedio del 77% entro il 2025.
L’Italia e la procedura di infrazione
Nonostante l’entrata in vigore della direttiva in tutta Europa, l’Italia è sotto osservazione speciale per l’attuazione delle norme. A fine maggio, la Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per non aver recepito pienamente e correttamente la direttiva e per aver violato gli obblighi di trasparenza del mercato unico. Roma dovrà fornire risposte entro la fine di luglio per evitare ulteriori azioni legali da parte di Bruxelles.
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