Incendio Auto elettrica

Negli ultimi anni le auto elettriche hanno iniziato a diffondersi sempre di più sulle nostre strade. Tuttavia, c’è ancora preoccupazione per il rischio che questi veicoli possano prendere fuoco, a causa delle batterie agli ioni di litio ad alta tensione montate a bordo. Qual è realmente il rischio di incendio? Analizziamo i dati disponibili per fare chiarezza su questo tema.

I numeri sugli incendi delle auto elettriche

I primi studi statunitensi ed europei mostrano un rischio piuttosto basso. Secondo l’indagine di AutoInsuranceEZ, solo lo 0,3% delle auto elettriche prende fuoco ogni 100.000 unità vendute, contro l’1,5% delle auto a benzina. Anche in Cina, dove il parco circolante elettrico supera i 6 milioni di veicoli, i dati ufficiali del Ministero delle Emergenze parlano di una media di 7 incendi al giorno. Numeri contenuti, se si considera la mole di auto in circolazione.

Cause e circostanze più comuni

Gli esperti del Beijing Institute of Technology hanno individuato alcuni fattori di rischio. Circa un terzo degli incendi avviene durante la ricarica, mentre quasi il 40% si verifica mentre il veicolo è parcheggiato. Temperature estreme, danni meccanici e cortocircuiti possono innescare il “thermal runaway” delle batterie. Anche gli urti violenti sono stati indicati come possibile origine di incendi.

Il processo di combustione e come bloccarlo

Quando si sviluppa un rogo, le batterie agli ioni di litio bruciano più intensamente rispetto a un motore a benzina, per cui i pompieri devono adottare procedure dedicate. In primo luogo, è importante identificare il modello di auto coinvolto, in modo da conoscerne le caratteristiche e la disposizione dei componenti. Quindi i pompieri devono decidere se adottare un approccio difensivo, lasciando che le fiamme si estinguano da sole se non vi sono pericoli per le persone, oppure offensivo, cercando attivamente di raffreddare e spegnere l’incendio.

Se possibile, una volta immobilizzata la vettura, viene staccata la batteria ad alta tensione, altrimenti i soccorritori devono prima disconnettere l’alimentazione tagliando appositi cavi. A questo punto viene utilizzata una grande quantità d’acqua, tipicamente 10.000 litri, facendo attenzione ai vapori tossici generati.

Tuttavia, le fiamme potrebbero riaccendersi ore dopo, quindi l’auto viene rimossa isolandola a distanza per almeno 72 ore. In alternativa, può essere immersa in una vasca. Altre opzioni sono togliere ossigeno con una copertura ignifuga o estintori ad alta pressione.

Miglioramenti in corso e prospettive future

Le case automobilistiche stanno perfezionando i sistemi di gestione termica e protezione delle batterie: Tesla ha introdotto accumulatori al litio-ferro-fosfato, mentre altre valutano materiali innovativi o studiano dispositivi antincendio integrati. 

I dati dimostrano un rischio reale basso che, con i progressi tecnologici, è destinato a calare ulteriormente.

di Serena Lena