Elettrico o benzina?

Il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dei Paesi Ue ha dato il via libera al blocco delle vendite di auto nuove a benzina e diesel dal 2035. La misura fa parte dell’ambizioso piano di azione contro il cambiamento climatico. Il provvedimento, non è esente da polemiche tra chi pensa che sia l’unico modo per ridurre le emissioni di gas serra e chi invece afferma che i tempi sono troppo stretti con il rischio di demolire l’intera filiera automotive italiana.

Ma cosa ne pensano gli automobilisti?

Secondo una ricerca del Centro Studi di AutoScout24 il giudizio non è positivo, anzi, quasi sette utenti su dieci valutano la misura negativamente, con i motori tradizionali che si confermano allo stato attuale “insostituibili”.

Quali sono le motivazioni? Partiamo dai tempi. Per quasi otto utenti su dieci, il 2035 è una data troppo ravvicinata per un cambiamento così epocale, un parere in linea con i Paesi che chiedono di posticiparne lo stop al 2040. Sul fronte dei costi, per la maggior parte (90%), il prezzo delle auto elettriche è troppo alto e distante dal budget medio a disposizione degli utenti per l’acquisto di un’auto (circa €24.600) dichiarato dai rispondenti in occasione della ricerca.

Ma la vera barriera è di tipo tecnologico e pochi credono che fra 13 anni ci sarà una vera “rivoluzione” su questo fronte. Secondo gli utenti (86%), infatti, il livello tecnologico non è ancora adeguato in termini di batterie e autonomia, senza contare la carenza dell’infrastruttura italiana delle colonnine di ricarica indicata da ben l’83% del campione. Una fotografia che poco si adatta alle abitudini degli automobilisti, dato che l’83% usa l’auto almeno cinque giorni a settimana, oltre quattro su dieci percorrono in media più di 20mila km l’anno e molti per spostamenti lunghi.

Poi c’è anche un aspetto ambientale. Solo pochi sostengono, considerando tutto il ciclo di vita del prodotto, che le auto elettriche siano veramente green (7%) e che la misura servirà realmente a ridurre le emissioni e l’impatto ambientale (19%). Inoltre, gli intervistati pensano che avremo il problema di come smaltire le batterie (84%). Al contrario, i favorevoli pensano che solo con interventi decisi si potrà promuovere il passaggio verso una mobilità più green, ma per il momento rappresentano la netta minoranza.

Le auto elettriche e i dubbi sulla natura green

In tempi di blocchi al diesel e, sempre più spesso, alle auto termiche in generale è sempre più esacerbato il dibattito sulle emissioni equivalenti delle auto elettriche. O, in altre parole, sull’ipotesi che facendo bene i conti gli Ev (sigla inglese per i veicoli elettrici, appunto) emettono più CO2 delle auto termiche perché l’energia elettrica che consumano è comunque prodotta da carbone, gas e petrolio.

Come sono state calcolate le emissioni di CO2?

Per confrontare le emissioni di CO2 dei veicoli elettrici con quelle delle auto a benzina, gli scienziati hanno analizzato tutte le emissioni derivanti dal rifornimento e dalla guida di entrambi i tipi di veicoli. In merito alle auto a benzina sono state conteggiate le emissioni derivanti dall’estrazione di petrolio, dal trasferimento del petrolio in raffineria, dalla raffinazione necessaria a produrre la benzina, dal trasporto della benzina nelle stazioni di rifornimento e, infine, sono state aggiunte le emissioni dirette derivanti dalla combustione della benzina durante la marcia.

Per i veicoli elettrici, invece, il calcolo include sia le emissioni delle centrali elettriche sia le emissioni derivanti dalla produzione di carbone, gas naturale e altri combustibili fossili utilizzati dalle centrali elettriche. I dati provengono dalle stime delle emissioni per la produzione di benzina e carburanti dell’Argonne National Laboratory e dai rapporti sulle emissioni delle centrali elettriche rilasciati dall’Epa, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente.