Autonomia differenziata napoli comitati referendum

Il tema dell’autonomia differenziata tiene banco nel dibattito istituzionale e cittadino. La riforma Calderoli è oggetto di attenzione ed è ancora più sotto la lente di ingrandimento da quando nei giorni scorsi il team di esperti incaricato di lavorare sui Livelli Essenziali delle Prestazioni, i cosiddetti Lep, si è dimesso facendo abbattere un vero e proprio ciclone sulla battaglia leghista. La questione riguarda proprio il costo dei Lep, il finanziamento degli stessi ed il conseguente obiettivo di garantire in tutto il territorio nazionale servizi adeguati.

Per ottenere tutto ciò servono soldi e di certo, ribattono le opposizioni, una riforma a costo zero non li prevede. A Napoli, la capitale del Sud, l’attenzione è alta e già prendono vita i comitati referendari del “no”. “I quattro esperti si sono dimessi – dice il deputato di Europa Verde Francesco Emilio Borrelliperché si sono resi conto, così come appare ad ogni meridionale, che questa riforma spaccherebbe il Paese e renderebbe ancora più svantaggiate le aree già povere. I vantaggi di chi produce di più e paga più tasse sono già garantiti mentre non si assicurano le stesse possibilità al Sud dove mancano ospedali, asili e infrastrutture. Bisogna battersi affinché la norma sia cambiata o siamo pronti al referendum. Quando si tratta di una cosa così importante – chiude Borrelli – i parlamentari devono votare per appartenenza territoriale e non di partito. Sono fiducioso in tal senso”.

Presente al dibatto sulle autonomie, che si è tenuto al bar Gambrinus di Napoli, anche Marco Sarracino, deputato del Pd e membro della segreteria nazionale con delega al Sud: “Abbiamo presentato molti emendamenti al Senato nei confronti di un provvedimento che spacca l’Italia a metà. Il Pnrr ci dà la possibilità di diminuire le disuguaglianze e invece con questo tipo di riforma si va in senso opposto. Mi auguro che prima del voto in parlamento, già in commissione i colleghi del Sud della maggioranza facciano la loro parte”.

La riforma delle autonomie regionali si riflette anche sugli enti locali più vicini ai cittadini. “Il disegno di legge proposto dal ministro Calderoli – dice Flavia Sorrentino, vice presidente del consiglio comunale di Napoli, – è sbagliato perché aumenta le disuguaglianze tra Nord e Sud e va avversato in tutti i modi possibili. La riforma influisce sui diritti dei cittadini e sui servizi minimi indispensabili. Il consiglio comunale di Napoli, la capitale del Mezzogiorno, si è espresso votando una mozione per chiedere di stralciare la riforma e in questo senso il Sud deve essere compatto. I Lep vanno individuati e finanziati”.

Ad intervenire sul tema anche Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli: “La riforma ci preoccupa anche perché i Comuni hanno già ricevuto tagli nel corso degli anni. Non si comprende che invece gli enti territoriali vanno sostenuti. Se dovesse passare la riforma, avvieremo un referendum. Le dimissioni degli esperti sul tema dei Lep sono indicative. Non permetteremo di distruggere il Sud”.

di M. OLA