I dazi annunciati dall’ex presidente USA Donald Trump e le crescenti incertezze sul commercio globale impattano anche sull’economia italiana. Lo ha chiarito il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella premessa al Documento di finanza pubblica inviato alle Camere e alla Presidenza della Repubblica.
Secondo quanto evidenziato, la crescita reale del PIL italiano viene rivista al ribasso, passando da stime precedenti più ottimistiche allo 0,6% nel 2025 e 0,8% nel 2026. Un taglio rispettivamente di sei e tre decimi di punto percentuale, dovuto sia al minore trascinamento dei dati 2024 che al contesto globale incerto.
“È opportuno adottare stime prudenziali per quanto riguarda l’andamento del PIL nei prossimi trimestri”, spiega Giorgetti. Nonostante una ripresa dell’economia e dell’occupazione nel secondo trimestre 2025, l’Italia potrebbe subire ripercussioni legate ai nuovi dazi statunitensi e alla volatilità delle politiche commerciali internazionali.
Conti pubblici in miglioramento, confermati gli obiettivi di riduzione del deficit
Nonostante lo scenario macroeconomico sfidante, il quadro dei conti pubblici risulta più favorevole del previsto. Il deficit 2024 si è attestato al 3,4% del PIL, migliorando le stime precedenti che lo davano al 3,8% nel Piano strutturale di bilancio e addirittura al 4,3% nel DEF. Per il 2025 il deficit atteso resta stabile al 3,3%, con un’ulteriore discesa al 2,8% nel 2026, aprendo la strada all’uscita dalla Procedura per disavanzi eccessivi nel 2027.
Quanto al debito pubblico, il ministro conferma l’andamento delineato nei precedenti documenti: un lieve aumento fino al 2026 (in parte dovuto alle compensazioni del Superbonus) seguito da una ripresa della discesa dal 2027 in poi. Il rapporto debito/PIL, grazie a un punto di partenza migliore (135,3% nel 2024 contro il 135,8% previsto), verrà rivisto al ribasso per tutto l’orizzonte del Piano.
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn