Tecnologia, innovazione tecnologica, Elezioni2022

I temi presenti in tutti i programmi politici, con maggiore o minore peso, sono il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale, il lavoro, l’immigrazione, la giustizia, i diritti e la tassazione fiscale. A differenza dell’ambiente e del clima, che assumono uno status di importanza maggiore nei programmi, poca rilevanza invece è stata data alle sempre maggiori implicazioni derivanti dall’impiego di intelligenze artificiali, della sorveglianza digitale e in generale al macro tema della tecnologia nei vari settori della società. Ecco cosa pensano i maggiori partiti.

Partito democratico

Il Piano Italia 2027 che propone il partito di Letta è impostato su tre pilastri che comprendono anche il tema diritti e cittadinanza. In un paragrafo il Pd snocciola alcune questioni dirimenti nel dibattito europeo sulla tecnologia e sulle intelligenze artificiali: si parla di “diritto delle persone a esprimersi liberamente in uno spazio digitale sicuro”, e di una garanzia di trasparenza e pieno controllo sui dati e su ciò che gli utenti postano sulle piattaforme online.

Più chiara anche se comunque poco concreta è la posizione del partito per quanto riguarda i lavoratori della gig economy, che nel programma elettorale è definita dalla necessità di anticipare la normativa europea assicurando la trasparenza degli algoritmi utilizzati in questo settore lavorativo, e di responsabilizzare le piattaforme nella definizione di un rapporto di lavoro dipendente, benché il ministero del Lavoro abbia fatto poco per l’avanzamento di questi diritti nei mesi in cui alla guida c’è stato il dem Andrea Orlando. Il Pd è poi l’unico partito che propone l’utilizzo della “moderna” tecnologia blockchain, ma non precisa esattamente gli usi.

Movimento 5 Stelle

Giuseppe Conte, capo della forza politica pentastellata, propone un programma in sintesi, in cui il partito affronta per punti i temi cardine. Nel paragrafo Per un paese digitale e moderno le proposte nel campo delle nuove tecnologie sono sei, toccano vari campi e sono abbastanza generali. Il movimento propone la stesura di una carta dei diritti digitali, per riconoscere l’accesso a internet come un diritto costituzionale e garantire la copertura nazionale attraverso una banda ultralarga.

Per quanto riguarda la banda ultralarga, altro punto proposto dai Cinque stelle, un piano strategico in questo senso è stato attivato già nel 2016 da Infratel Italia, società in-house del ministero dello Sviluppo economico (Mise). Secondo i dati forniti dal portale Bul, attivato dal Mise nel giugno 2020 per tracciare gli aggiornamenti, alla fine di luglio i Comuni a lavoro finito sono 3.416 (su 6.232). Il 45% delle province italiane è coperta dalla banda ultralarga. I 5 stelle propongono inoltre una banca dati digitale nazionale, senza troppo spiegare però in che modo i cittadini possano utilizzarla per verificare l’utilizzo dei propri dati personali.

Coalizione di destra

Nel documento programmatico della coalizione di destra, che accomuna Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi moderati, viene citata la necessità di rafforzare l’operazione strade sicure così come l’utilizzo e l’implementazione della videosorveglianza. Un accenno è presente anche sul tema della digitalizzazione e dell’ammodernamento della pubblica amministrazione, ma senza obiettivi e azioni specifiche.

Il programma di Giorgia Meloni – capo politico di Fratelli d’Italia – entra più nel dettaglio rispetto ai temi trattati nel documento di coalizione. Nonostante ciò gli intenti sono molto generali: Meloni dice no all’introduzione di strumenti di controllo digitale di massa o meccanismi di scoring, e alla censura operata dai social network. Accenna anche alla necessità di garantire la protezione dei dati personali e il rafforzamento delle misure a contrasto di pedofilia e pedopornografia online. Il partito di Silvio Berlusconi accenna invece a un maggiore sostegno soprattutto per l’innovazione digitale per il tracciamento dei rifiuti, che dovrebbe essere attuata utilizzando i nuovi sistemi di blockchain.

Italia Viva-Azione

Carlo Calenda e Matteo Renzi si presentano alle elezioni politiche con un programma che non si approccia al tema tecnologico. Per quanto riguarda la sicurezza, soprattutto in termini di terrorismo internazionale, nel programma viene citata la contrarietà alla sorveglianza di massa, definita come uno strumento inefficace nel contrasto al fenomeno. Al contrario i partiti premono sull’adozione di misure personali nei confronti di soggetti sottoposti a controllo delle forze dell’ordine, alle quali dovrebbero essere garantiti migliori strumenti materiali e digitali.