Cyber sicurezza: il piano italiano

La rapida  evoluzione  tecnologica  che  ormai  caratterizza  il  mondo  contemporaneo ha  determinato  la  comparsa di nuovi rischi e ulteriori ne sorgeranno con l’avanzare della stessa e delle tecniche di attacco. A ciò non sempre corrisponde, tuttavia, un adeguato grado di consapevolezza da parte della società. Attacchi cyber dovuti a cybercriminali, fake news, deepfake e campagne di disinformazione che tendono a confondere e destabilizzare i cittadini di un Paese immergendoli in uno spazio informativo non controllato, solo alcuni esempi. 

Il Governo, per far fronte a queste situazioni, ha previsto un adeguato programma di investimenti e leve finanziarie. Al di là degli strumenti finanziari già assegnati  alle  Amministrazioni  con  competenza  in  materia  cyber, potranno anche essere messi a disposizione appositi fondi previsti di anno in anno dalle leggi finanziarie, per supportare specifici progetti di interesse.

Quali sono questi fondi?

Fondi nazionali (1,2%) degli investimenti nazionali lordi su base annuali, Orizzonte Europa (Bilancio totale 2021-2027) 95,51 miliardi di Euro, Europa digitale 7,59 miliardi di Euro. Ulteriore strumento strategico per affrontare le sfide è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nell’ambito della Missione 1 “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo”, sono incluse le attività di transizione digitale della Pubblica Amministrazione, quale il progetto del Cloud Nazionale e la digitalizzazione dei processi e servizi per i cittadini, la cui realizzazione porterà al potenziamento delle capacità di resilienza delle infrastrutture e dei servizi digitali del Paese.

Inoltre, lo specifico Investimento 1.5 “Cybersecurity” – pari a 623 milioni di euro – rimesso all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale quale Soggetto Attuatore, prevede la realizzazione di specifiche progettualità per la creazione e lo sviluppo di servizi all’avanguardia per la gestione del rischio cyber. Previste strette connessioni, a livello nazionale e internazionale, con tutti i principali partner della Pubblica Amministrazione, dell’impresa e dei fornitori di tecnologia. Ciò, al fine di conseguire  un’autonomia  tecnologica  nazionale  ponendo  la  cybersicurezza  e  la  resilienza  a  fondamento  della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.

Il programma Next Genaration EU

Con il programma Next Generation EU (NGEU), l’Unione prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori, e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

L’Italia, inoltre, è la prima beneficiaria dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza  (RRF)  e  il  Pacchetto  di  Assistenza  alla  Ripresa  per  la  Coesione  e  i  Territori  d’Europa  (REACT-EU). Il dispositivo RRF richiede agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: il Piano si articola in sei Missioni e 16 Componenti. Le sei  Missioni  del  Piano, infine,  sono:  digitalizzazione,  innovazione,  competitività,  cultura  e  turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.