Mondiale quatar 2022

Il prossimo 20 novembre inizierà il mondiale di calcio in Qatar ma l’attenzione non è sulle stelle che scenderanno in campo. Purtroppo non quelle azzurre. A tenere banco è la questione dei diritti umani e del rispetto delle condizioni di lavoro di coloro che hanno costruito le infrastrutture per ospitare l’evento sportivo più seguito nel mondo. Secondo l’ultima inchiesta del Guardian del 2021, sarebbero almeno 6.500 i lavoratori provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka morti per permettere il calcio d’inizio dei mondali. E non mancano le proteste.

Diritti umani e proteste

Amnesty International e Human Rights Watch hanno chiesto che la Fifa e gli sponsor della manifestazione istituiscano un fondo di solidarietà per ripagare le decine di migliaia di lavoratori migranti morti o infortunati sul lavoro durante la preparazione del mondiale. Paghe da fame e turni insostenibili per realizzare strutture milionarie. A scendere in campo per la solidarietà ed il sostegno ai lavoratori, prima di farlo sul rettangolo verde, sono anche le federazioni europee lanciando la campagna “One Love”.

Iniziata dall’Olanda, si sono unite Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Svizzera e Galles. I capitani di queste squadre indosseranno un‘apposita fascia per condannare ogni discriminazione. Ma c’è anche chi si è spinto oltre. La Danimarca ha deciso che giocherà con una maglia di protesta per i diritti umani senza lo sponsor Hummel e il logo. Lo sponsor tecnico del team nord europeo ha deciso di sostenere la nazionale danese ma allo stesso tempo non essere associato all’evento per rispetto ai lavoratori sfruttati o morti.

L’incognita sicurezza

Ma non è tutto. A destare clamore è anche l’organizzazione dell’evento in termini di sicurezza. Il governo locale, infatti, ha introdotto quella che a tutti gli effetti è una leva obbligatoria affinché i civili prendano parte al piano di sicurezza negli stadi che ospiteranno le gare del torneo.

Saranno addestrati anche i civili a perquisire gli spettatori per evitare l’introduzione all’interno degli impianti di alcol, droga o armi. Per chi si rifiuta ci sono pene salate o anche la reclusione. Questa misura si aggiunge all’accordo già stretto con la Turchia che fornirà tremila poliziotti in assetto antisommossa. Le autorità locali stimano per i mondiali un afflusso di 1,2 milioni di visitatori, che si aggiungeranno ai 2,8 milioni di abitanti.

M. Alt.