Saldi Campania Napoli

I saldi in Campania sono iniziati lo scorso 6 luglio e secondo le normative vigenti potranno durare fino a 60 giorni. Dopo alcune settimane, il primo bilancio è in chiaroscuro. Le associazioni di categoria si dicono ottimiste, ma al momento non tutti gli esercenti esprimono soddisfazione. In giro per Napoli ci sono attività che sorridono ed altre che sono più in difficoltà e sperano nella ripresa grazie anche alla forte presenza dei turisti.

Secondo le stime di Confesercenti Campania, presieduta da Vincenzo Schiavo, i consumatori campani che hanno intenzione di acquistare nei saldi sono oltre 2.9 milioni, ovvero il 30% in più rispetto all’estate 2022. La spesa pro capite di essi è di circa 222 euro, per un fatturato stimato intorno ai 657 milioni di euro. A loro vanno aggiunti i 2 milioni di turisti attesi in questi due mesi, ben il 38% in più rispetto a 12 mesi fa. Si prevede che i visitatori spederanno circa 120 euro pro capite per abbigliamento, moda, artigianato e così via. Questo permetterebbe di introitare altri 240 milioni di euro che fanno crescere a circa 897 milioni di euro il fatturato”.

A Napoli si concentrerà, come di consueto, la maggior parte del fatturato: la stima di Confesercenti Campania è di 580 milioni di euro, di cui 168 arrivano dai turisti e 412 dai cittadini napoletani e della provincia. Per Enzo Perrotta, presidente del centro commerciale Vomero Arenella e della Federazione Commercio Campania, “la situazione è stazionaria rispetto allo scorso anno. Non c’è molta enfasi nell’acquisto poiché molte famiglie sono in difficoltà. Ciò che sta venendo meno, infatti, è il segmento dei regali da cerimonia. Nelle aree metropolitane si notano le difficoltà. Speriamo che la massa turistica presente a Napoli ed in Campania dia una mano. Occorre un progetto di consolidamento del turismo in Campania puntando sulla qualità”.

Ad intervenire sul tema è anche il presidente di Confcommercio Campania, Pasquale Russo: “Non abbiamo una situazione omogenea. Ci sono attività che vanno molto bene perché hanno un’offerta di prodotto specifica mentre fanno fatica quelle che nel mercato non hanno un posizionamento preciso. Va anche tenuto in considerazione che la posizione dell’esercizio commerciale fa la differenza. Chi sta in centro, nelle aree pedonali ed in zone turistiche è sicuramente avvantaggiato. Il bilancio di quest’anno non è all’altezza del 2022 ma nella media resta positivo, fermo restando che non c’è un dato univoco”.

 

di M. OLA